testIl bando relativo al Concorso Dirigenti Scolastici uscirà in autunno, pertanto le prove slitterebbero verso fine anno.

 

Saltano i piani del Ministero di attirare i test d’ingresso a luglio? A quanto pare si.

 

Mancano più di mille presidi nelle scuole, tra posti vacanti (500) e istituti sottodimensionati, che non prevedono una dirigenza. Un numero che però rischia di aumentare vertiginosamente, al ritmo di 600-700 all’anno, perché il nuovo bando per il concorso presidi non arriverà prima dell’autunno, e i nuovi dirigenti ottimisticamente potranno prendere servizio il 1° settembre del 2016, ma più realisticamente il 1° settembre del 2017.

 

Il regolamento è già pronto e ha superato il primo vaglio da parte del Ministero delle finanze, adesso è sul tavolo del MIUR, quindi dovrà tornare al MEF.

 

Il parere definitivo del Consiglio di Stato e del Parlamento potrebbe non avere però tempi strettissimi, di conseguenza la data di luglio potrebbe non essere rispettata e slittare in autunno l’avvio delle operazioni che vedrà il test d’ingresso come prima prova. Il rischio è, anche, che le assunzioni dei nuovi DS avvengano nel 2017 e non nel 2016 come inizialmente sperato.

 

Un concorso invocato da molti e da più parti, dato che la situazione delle dirigente libere mette in difficoltà molte scuole, soprattutto al Nord.

 

Il quesito che al momento sta impegnando il dibattito attorno al nuovo concorso riguarda la fine degli idonei non vincitori di Campania e Toscana a seguito del percorso concorsuale: dovranno rifare il concorso nel 2015 o per loro si dovranno riservare dei posti accodandoli in graduatoria per essere assunti senza svolgere l’esame, come per la Lombardia?

 

Questo dilemma influisce anche sul numero di posti da mettere a bando per i 2015. Nella seconda ipotesi sarebbero di meno.

 

Pertanto i passaggi perché la procedura venga portata a termine sono ancora molti: dopo aver superato un primo vaglio del ministero delle Finanze, il regolamento è passato sul tavolo dei tecnici del Miur. Poi dovrà tornare al Mef, ricevere il via libera del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari, e solo alla fine il Mef e la Funzione pubblica potranno ricevere l’autorizzazione a emanare il bando.

 

Per diventare presidi, sarà necessario sottoporsi ad una prova preselettiva, poi ad una prova scritta e ad una orale: alla fine di questo percorso un numero di aspiranti presidi maggiorato del 20% sarà ammesso al corso-concorso, che durerà in tutto sei mesi, di cui due di tirocinio. Solo chi supera anche questa prova potrà essere considerato vincitore e quindi accedere alla posizione di preside. Potranno partecipare tutti i docenti, ma senza il limite dell’anzianità di servizio (i cinque anni previsti per il vecchio concorso).