In una recente nota il sindacato UIL Scuola porta avanti la propria protesta contro l’autonomia differenziata nella scuola italiana: scopriamone i motivi.
L’autonomia differenziata andrebbe ad aumentare le disuguaglianze tra regioni, ancora di più tra nord e Sud, nel settore della scuola.
Questa è l’opinione della UIL scuola Rua, che protesta contro l’autonomia regionale differenziata nella scuola e rivendica le proprie ragioni all’interno di una recente nota.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e le organizzazioni sindacali della scuola Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, essendo contrari alla regionalizzazione dell’istruzione, hanno inoltre avviato una raccolta firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la modifica dell’art.116 e dell’art.117 della Costituzione.
Autonomia regionale differenziata nella Scuola: i motivi della protesta della UIL
Qui di seguito vi riportiamo uno stralcio della nota, che riportiamo al completo in allegato alla fine di questo articolo.
Il tema è tutt’altro che nuovo, è stato trattato con alterne fortune dalle diverse compagini politiche che si sono alternate alla guida del paese. Difficile dire se per mere convenienze politiche o per intima convinzione, fatto sta che l’ultimo governo della legislatura 2013/18, quello guidato dall’allora premier Gentiloni, ha decisamente complicato il quadro aprendo la strada ad intese governo–regioni in grado di bypassare il ruolo del Parlamento.
Analogamente, nella legislatura successiva, quella contraddistinta dal governo giallo–verde, il tema dell’autonomia regionale è stato addirittura suggellato nel “contratto di governo”.
In esso venne definita “questione prioritaria l’attribuzione per tutte le regioni che motivatamente lo richiedano, di maggiore autonomia in attuazione dell’art.116, terzo comma, della Costituzione portando anche a rapida conclusione le trattative tra governo e regioni attualmente aperte. Il riconoscimento delle ulteriori competenze dovrà essere accompagnato dal trasferimento delle risorse necessarie”.
L’avvento ora di una nuova maggioranza di governo di stampo marcatamente liberista impone l’accelerazione delle ì azioni a tutela dell’unitarietà dello Stato. La nostra iniziativa si colloca esattamente in questa direzione, restituire piena autorevolezza al ruolo dello Stato su una materia che rischia di cambiarne in maniera definitiva i suoi tratti costituzionali fondamentali.
L’approccio necessita di un chiarimento preliminare. Nonostante la cifra tecnica decisamente elevata, quella dell’autonomia regionale differenziata non è una faccenda di carattere eminentemente tecnico–amministrativo, si tratta, invece, di una questione di alta caratura politica.
Per cui nel trattarla, vanno tenuti in grande evidenza i riflessi che la stessa è suscettibile di determinare sia sui diritti di cittadinanza che sui meccanismi di funzionamento dello Stato, quelli comunemente noti come servizi pubblici essenziali. In essi la scuola ne rappresenta la migliore esplicitazione, ma sanità e infrastrutture ne costituiscono il logico corollario.
Il testo della nota UIL
Potete consultare qui di seguito il documento completo.
Fonte: UIL scuola RUA