Il Consiglio dei Ministri di oggi 14 gennaio 2017 ha approvato 8 delle 9 deleghe previste dalla legge 107/15.
Si tratta di materie molto importanti e delicate, come la valutazione degli apprendimenti, il riordino del sistema educativo da zero a sei anni, la riorganizzazione degli istituti professionali, il sostegno agli alunni con disabilità, cultura umanistica, scuole italiane all’estero, la formazione iniziale, il diritto allo studio. Resta fuori quella sul Testo Unico.
I provvedimenti andranno ora in Conferenza Unificata per l’apposito parere e alle competenti Commissioni parlamentari. Dal pacchetto approvato oggi resta fuori il Testo Unico in materia di istruzione ossia il Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, per il riordino delle numerose norme che riguardano il sistema nazionale scolastico.
Le novità per il comparto 0/6 sono rilevanti: gli asili nido diventano parte del percorso educativo, le insegnanti dovranno essere laureate (laurea triennale, provvedimento non retroattivo) e saranno coordinati a livello statale anche se gestiti dagli Enti locali come ora.
Sull’accesso ai ruoli del personale docente il decreto delinea l’articolazione del percorso unitario di accesso e formazione ai ruoli a tempo indeterminato del personale docente della scuola secondaria, nonché dell’insegnamento tecnico-pratico, denominato “Sistema di formazione iniziale e di accesso”.
Sulla promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità il decreto aggiorna, riorganizza e razionalizza i provvedimenti vigenti in materia, tenendo conto della nuova prospettiva nazionale ed internazionale dell’inclusione scolastica, riconosciuta quale identità culturale, educativa e progettuale del sistema di istruzione e formazione in Italia.
Questo il parere di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL:
Fino ad oggi nell’elaborazione delle deleghe il Miur ha operato in maniera opaca e autoreferenziale, senza alcun reale coinvolgimento di chi opera quotidianamente nelle scuole, delle studentesse e degli studenti, delle organizzazioni sindacali. Ci saremmo aspettati il rinvio dei termini quale atto di responsabilità da parte di un governo che si propone di dare ascolto e attenzione al mondo della scuola. Così non è stato. Adesso si eviti di ripercorrere le strade sbagliate del passato e si proceda a un confronto reale e costruttivo su tutte le materie oggetto delle deleghe con le forze sindacali, le associazioni, le varie rappresentanze. Le dichiarazioni di queste ore fanno sperare che sia questa la strada. Come sempre verificheremo nei fatti. Del resto la legge 107/15 ha dimostrato che le scelte imposte dall’alto producono solo danni e di questo ormai tutti dovrebbero esserne consapevoli.
Dopo una lettura attenta dei testi licenziati dal Consiglio dei Ministri, la FLC CGIL si impegnerà nei prossimi giorni a produrre osservazioni e proposte affinché i contenuti delle deleghe siano coerenti con un’idea di scuola pubblica che ha come principi ispiratori l’uguaglianza, l’integrazione dei soggetti più deboli, l’elevamento dei livelli di istruzione, la lotta alla dispersione scolastica, l’esigibilità del diritto allo studio e la stabilizzazione del personale. Metteremo in campo tutte le iniziative che saranno necessarie per sostenere questi obiettivi.