É l’App che rivoluziona il metodo didattico del futuro. Creata per la scuola che lavora con i Tablet, e per agevolare il compito degli insegnanti. È un prodotto made in Italy, segno che, anche da noi, qualcosa si muove. Chimpa, insieme un MDM e una suite di APP per Tablet.
Aule con meno libri e più Tablet (settati e controllati, con applicazioni “pilotate”) e lavagne tecnologicamente avanzate in cui viene incentivata la voglia di sapere e la propensione a insegnare: domanda e richiesta s’incontrano a beneficio della conoscenza.
“Le due esigenze s’incontrano – spiega Gianluigi Cravedi, amm. unico Ligra, società leader in Italia nel campo della comunicazione visiva – sebbene all’insegnante venga chiesto di rivoluzionare il metodo didattico costruito in tanti anni di professione, mettendosi al passo con le nuove tecnologie”.
L’Italia paga un gap tecnologico notevole per mancanza parziale (e talvolta totale) di connettività.
“Quello della connettività è un fattore determinante, senza non si può fare più niente. Per questo insieme a Chimpa, abbiamo approntato una soluzione per il wi-fi nella scuola. AirChimpa – spiega Cravedi – è la soluzione pensata proprio per le scuole, con installazione facile e personalizzata. Per agevolare gli installatori, abbiamo creato un portale in Cloud per la gestione degli Access Point via web, quindi senza doversi spostare presso la scuola. Con AirChimpa si può cambiare la configurazione su un elevato numero di Access Point e Router senza perdere tempo a cercare indirizzi IP e impostarli manualmente ad uno ad uno. AirChimpa possiamo chiamarlo l’MDM degli Access Point, e anche la sua interfaccia web è integrata con quella di Chimpa”.
Ossia?
“La “suite” di Chimpa, compatibile con Android e iOS, è l’unica soluzione integrata per il controllo e la gestione delle attività didattiche con Tablet. Alla prima apertura di Chimpa Teach (l’App per i docenti) e di Chimpa Learn (l’App per gli studenti) il sistema esegue l’associazione automatica dei tablet studenti sull’MDM scolastico (il Mobile Device Management per la gestione degli accessi alla rete della scuola), tenendo sincronizzate le classi e i profili e consentendo al docente, di creare gruppi classe”.
L’insegnante quindi, interagisce con gli studenti.
“Regolarmente, direi. Con la modalità “App Singola”, ad esempio, il docente dispone l’apertura e la messa in primo piano di un’App presente sui dispositivi degli studenti: solo l’insegnante può chiudere quest’App. Può anche decidere quando usare Internet e con la funzione “State Attenti” inibire temporaneamente l’uso dei Tablet degli studenti”.
Strumenti altamente tecnologici che stimolano la voglia di andare a scuola?
“Indubbiamente si! (sorride Cravedi, ndr). È più stimolante seguire una lezione con i pc o i tablet, e con Chimpa e i suoi strumenti di gestione, questo ritorna accessibile a tutti gli insegnanti, anche ai meno informatizzati”.
“Pensare a una scuola “tecnologica” – aggiunge – significa gestire le esigenze logistiche, fornire la strumentazione rendendo gli utenti finali (i docenti ancor prima che gli studenti) in grado di conoscerne la funzionalità, colloquiando senza difficoltà e riuscendo a guidare la classe analogamente ai metodi classici applicati in passato. Noi abbiamo iniziato nel 2010 quasi per gioco con le lavagne interattive (l‘azienda esiste da 45 anni, ndr) e ora siamo arrivati a Chimpa”.
Un incentivo per gli studenti della generazione 2.0, ma un onere per i docenti?
“C’è chi vede la rivoluzione tecnologica come un problema, all’inizio. Ma una volta fatto lo sforzo di capire come muoversi – conclude il CEO di Ligra – poi non tornano più indietro! Ci permettiamo di dire che noi diamo alle scuole la settima marcia (come le auto da F1, ndr): una volta che ti abitui, non ti accontenti più della quinta!”.