Ai progetti di alternanza scuola-lavoro nel 2013/2014 ha partecipato il 10,7% degli studenti, 10.279 i percorsi attivati, +21,6% di imprese partecipanti, +35,4% di esperienze nei licei.
Il 43,5% delle scuole secondarie di II grado ha utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come metodologia didattica nell’anno scolastico 2013/2014. I percorsi attivati sono stati 10.279, 210.506 gli studenti partecipanti (il 10,7% del totale), 126.003 le strutture ospitanti (con un +21,6% di imprese coinvolte). Sono i numeri elaborati dall’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) per conto del Miur presentati oggi al Job&Orienta di Verona.
I dati riguardano l’anno scolastico passato che ha visto una flessione dei percorsi totali attivati (erano 11.600 nel 2012/2013), ma un’incidenza maggiore di questa esperienza fra i ragazzi: ha partecipato il 10,7% della popolazione scolastica interessata a fronte dell’8,7% dell’anno 2012/2013.
Dei 2.361 istituti in alternanza nel 2013/2014 il 43,4% erano professionali, il 37,3% tecnici, il 13,3% licei. Mentre dei 10.279 percorsi totali il 57,9% è stato attivato negli istituti professionali, il 29,7% nei tecnici, l’11,9% nei licei. La maggior parte dei percorsi (2.836) viene svolta in Lombardia, seguono Toscana (1.302), Veneto (919), Lazio (711). I percorsi negli istituti tecnici e nei licei sono aumentati rispettivamente del 19,6% e del 35,4%. In 375 esperienze di alternanza. sono stati previsti anche stage all’estero.
“L’incremento delle attività di alternanza scuola-lavoro nei licei è una buona notizia. Stanno cadendo alcuni pregiudizi che in passato hanno bloccato questo tipo di esperienze in determinati percorsi di studio.
Cresce la consapevolezza dell’importanza dei percorsi di alternanza per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro – spiega il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca Gabriele Toccafondi -. Ora, con la Buona Scuola, dobbiamo far crescere queste esperienze rendendole più accessibili agli studenti a partire dagli istituti tecnici. Anche attraverso un coinvolgimento sempre più forte delle imprese”.
FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)