Problemi per l’algoritmo delle supplenze, che è andato in tilt, mandando 16 docenti nello stesso spezzone di una scuola di Milano: ecco cos’è successo.


Nel pomeriggio di ieri, 2 settembre 2024, un gruppo di insegnanti precari ha occupato l’atrio dell’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) di via Soderini, denunciando gravi disfunzioni nell’algoritmo utilizzato per le supplenze.

Secondo i manifestanti, sostenuti dall’Adl Cobas, l’algoritmo avrebbe assegnato erroneamente cattedre e spezzoni, con casi estremi come quello di 16 docenti assegnati allo stesso incarico.

Inoltre, numerosi insegnanti con punteggi elevati sarebbero stati “scavalcati” da colleghi meno meritevoli, rischiando di rimanere senza lavoro.
Ecco cos’è successo.

Algoritmo supplenze in tilt: il caso di Milano

Scoppiano le proteste per i malfunzionamenti dell’algoritmo usato per l’assegnazione delle supplenze.

Il caso più eclatante è stato registrato a Milano: il sistema, infatti, ha assegnato a 16 docenti la stessa cattedra.

In una nota, l’Adl Cobas ha detto:

“L’algoritmo è palesemente difettoso e sta generando ingiustizie inaccettabili. Chiediamo la sospensione immediata delle nomine e la creazione di nuove graduatorie corrette”.

Le critiche si concentrano anche sulla mancata comunicazione da parte delle scuole riguardo alle cattedre effettivamente disponibili. Le “cattedre fantasma“, secondo i precari, creano un clima di incertezza e precarietà, ostacolando il diritto al lavoro e la continuità didattica.

Di fronte alla protesta, l’Ufficio Scolastico Regionale Lombardia ha diffuso un comunicato in cui smentisce l’occupazione dell’UST e afferma che le operazioni di reclutamento stanno procedendo regolarmente. Tuttavia, le testimonianze dei precari e le numerose segnalazioni di irregolarità mettono in dubbio la trasparenza del sistema.

I manifestanti hanno dichiarato l’intenzione di mantenere l’occupazione fino a quando non saranno soddisfatte le loro richieste. In caso di mancato riscontro, l’Adl Cobas è pronta a rivolgersi alla magistratura per denunciare le irregolarità e ottenere un risarcimento per i danni subiti dai docenti.

La protesta dei precari milanesi riaccende il dibattito sulla gestione delle nomine e sull’utilizzo degli algoritmi nel settore scolastico.

Il problema delle supplenze in Italia

È evidente la necessità di una maggiore trasparenza e di un sistema di selezione più equo e meritocratico, che tuteli i diritti dei docenti e garantisca la qualità dell’insegnamento.
L’anno scolastico 2024/2025 non si è aperto nel migliore dei modi.

Al momento è ancora difficile fare una stima, ma si prevedono circa 12’000 posti vacanti per quest’anno scolastico, rendendo ancora più difficile la copertura delle cattedre.