Via libera dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge che disciplina, tra l’altro, una serie di agevolazioni per i docenti che prestano servizio presso le scuole di montagna.
Le norme sono infatti in primo luogo volte alla tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, del paesaggio e della salute e alla salvaguardia delle peculiarità territoriali, storiche, culturali e linguistiche delle zone montane.
Si prevedono inoltre agevolazioni per la residenza e il domicilio stabile in montagna, come la deducibilità degli interessi passivi per mutui contratti per l’acquisto di proprietà immobiliare derivante da ristrutturazione edilizia di edificio preesistente da adibire ad abitazione principale e domicilio stabile.
Tra queste agevolazioni troviamo anche incentivi che riguardano il personale docente che che presta servizio in queste zone.
Agevolazioni per i docenti che lavorano nelle aree di montagna
Si prevede infatti l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo ai fini delle graduatorie provinciali di supplenza per gli insegnanti “che abbiano prestato servizio nelle scuole di montagna, ricadenti in territori montani che presentino una situazione di particolare disagio socio – economico”. Alla contrattazione collettiva nazionale sarà demandata la determinazione del punteggio aggiuntivo per le procedure di mobilità del personale docente interessato.
Al personale scolastico che presta servizio nelle scuole di montagna sarà inoltre concesso un credito d’imposta per la locazione di immobili, così da ristorare una parte delle spese d’affitto sostenute.
Il commento del Ministro Giuseppe Valditara
“Assieme al Ministro Calderoli, che ringrazio per la sensibilità dimostrata – afferma Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito – abbiamo portato avanti un’iniziativa improntata ad equità per garantire un maggiore presidio nelle zone di montagna. In maniera coerente anche con il piano d’interventi di Agenda Sud prosegue il nostro impegno a favore dei territori svantaggiati, affinché nessuno sia lasciato indietro. Tutti gli studenti d’Italia devono godere degli stessi servizi e delle stesse opportunità, a prescindere dal luogo in cui sono nati”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it