La nuova agevolazione fiscale per studenti con diagnosi di Dsa. Dalla certificazione medica deve risultare il collegamento funzionale tra i sussidi e gli strumenti compensativi acquistati e il tipo di disturbo dell’apprendimento accertato.
In questi giorni si stanno svolgendo in tutta Italia numerose iniziative per approfondire la conoscenza e ampliare la sensibilità dell’opinione pubblica sul tema “disturbi specifici dell’apprendimento” (Dsa): dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (Miur) sono oltre 250mila i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado affetti da disturbi della lettura, della scrittura e del calcolo (in pratica, tre alunni su cento). Solo per la dislessia (il disturbo mediamente più diffuso), questo numero sale a circa 2 milioni se si considerano anche le persone non in età scolastica.
Forse non tutti sanno che la legge di bilancio 2018 (articolo 1, commi da 665 a 667, legge 205/2017) ha previsto un beneficio di natura fiscale a favore degli alunni e degli studenti che soffrono di questi disturbi. Vediamo di cosa si tratta e come se ne può usufruire.
L’agevolazione fiscale: in cosa consiste, a chi spetta
Si tratta di una detrazione dall’imposta lorda delle persone fisiche (Irpef), nella misura del 19%, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2018 per:
- l’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici e informatici necessari all’apprendimento
- l’utilizzo di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento delle lingue straniere.
La detrazione spetta, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado, alle persone alle quali è stato diagnosticato uno dei disturbi specifici dell’apprendimento, sia che si tratti di minori che di maggiorenni. Inoltre, può essere usufruita anche per le spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico, cioè in possesso di un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
L’agevolazione potrà essere richiesta a partire dalla dichiarazione dei redditi 2019, a condizione che si possieda un certificato che attesti per sé o per il proprio familiare la diagnosi di Dsa.
Questo certificato deve essere rilasciato dal Servizio sanitario nazionale o, nel caso in cui nel territorio della regione non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale, da uno specialista o da una struttura accreditata.
Per verificare che il codice fiscale sia corretto seguite la procedura descritta a questo link. In caso di codice fiscale bloccato seguite, invece, la procedura descritta a questo link.
Dalla certificazione, o dalla prescrizione autorizzativa rilasciata dal medico, deve risultare il collegamento funzionale tra i sussidi e gli strumenti compensativi e il tipo di disturbo dell’apprendimento diagnosticato. Infine, per ottenere la detrazione, occorre documentare le spese sostenute con fattura o scontrino fiscale, in cui deve essere riportato il codice fiscale della persona con disturbo specifico di apprendimento e la natura del prodotto acquistato o utilizzato.
Strumenti “compensativi” e sussidi per i quali si può avere la detrazione
Si considerano “compensativi” tutti quegli strumenti, sia didattici che tecnologici, in grado di sostituire o di facilitare all’alunno con Dsa l’attività resa difficoltosa dal disturbo.
Le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”, allegate al Decreto del Miur n. 5669 del 12 luglio 2011, indicano tra gli strumenti compensativi essenziali, in via esemplificativa:
- la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto
- il registratore, che evita all’alunno o allo studente di scrivere gli appunti della lezione
- i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento che comporterebbe la rilettura e la contestuale correzione degli errori
- la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo
- altri strumenti, anche se tecnologicamente meno evoluti, come tabelle, formulari, mappe concettuali, eccetera.
Si considerano, invece, sussidi tecnici e informatici tutte quelle apparecchiature e quei dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche. Tra questi, per esempio, un computer necessario per i programmi di video scrittura, appositamente fabbricato o di comune reperibilità, preposto a facilitare la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica, l’accesso all’informazione e alla cultura.