Un primo risultato delle proteste da parte del mondo della scuola, e in particolare dei precari, proviene dall’incontro di oggi tra i rappresentanti sindacali di FLC CGIL, CISL, UIL, SNALS, UIL e GILDA con i rappresentanti parlamentari.
Stiamo parlando di una apertura verso una modifica (o una cancellazione?) dell’art. 12 del testo del DDL, quello che prevede il divieto di conferire supplenze su posti vacanti e disponibili nelle scuole statali al personale docente e ATA che raggiunga i 36 mesi di servizio anche non continuativo.
In questi giorni non abbiamo mancato di mettere in evidenza come questa norma sia altamente lesiva del diritto al lavoro e che, forse, potrebbe sopravvvivere solo in quel mondo ideale in cui i concorsi fossero emanati in maniera rigorosa ogni tre anni. Fermo restando il fatto che al problema di chi già nell’a.s. 2014/15 ha raggiunto questo “traguardo” e non farà parte del piano straordinario di assunzioni non è stata fornita alcuna soluzione, rimangono dubbi anche sulla costituzionalità della norma.
Oggi, all’incontro tra sindacati e forze politiche, da parte di esponenti politici di maggioranza presenti all’incontro si è registrato l’impegno alla cancellazione della norma tanto contestata.
Una apertura – l’unica in sostanza – che è stata ben accolta dai sindacati, che l’hanno direttamente confermata nonchè dai precari che nel pomeriggio hanno partecipato alla manifestazione davanti alla Camera dei Deputati, nonostante la pioggia battente.