Approvato il Def, Documento economico finanziario.

Privatizzazioni avanti tutta (12 miliardi l’anno) e un rapporto debito-Pil che inizia a scendere (ma solo dal 2015) grazie ad una ripresa vista pero’ meno forte dell’1,1% del governo precedente (+0,8% la previsione del Def per il 2014) ma che, grazie alle riforme si rafforzera’. Il Cdm fissa le linee della politica economica del prossimo triennio. Con un obiettivo prioritario: abbassare le tasse a famiglie ed imprese in modo ”strutturale” e far ripartire la crescita. E spuntano nuove ‘voci’: il raddoppio dell’imposta sulle quote di Bankitalia e l’aiuto anche agli incapienti. Ecco in breve le ‘voci’ di intervento:

– +80 EURO IN BUSTA DA 27 MAGGIO: E’ l’intervento piu’ atteso, quello sul quale il governo gioca la sua credibilita’. Un calo delle tasse che porti ad una cifra di circa 80 euro in piu’ in busta paga ai lavoratori intorno ad un reddito di 23.000. Da maggio a dicembre la misura costa 6,6-6,7 miliardi. 10 miliardi l’anno a partire del 2015. Il decreto col quale si sostanziera’ il taglio arriva il 18 aprile sul tavolo del Cdm.

– SCONTO ANCHE A INCAPIENTI: Lo sconto (anche se non fiscale) dovrebbe portare un contributo anche agli incapienti. Sarebbe gia’ stata individuata la soluzione tecnica.

– FINO A 26% IMPOSTA BANCHE SU QUOTE BANKITALIA: Il governo intende innalzare dal 12% al 24-26% l’imposta sulle quote di via Nazionale detenute dalle banche. Protesta l’Abi.

– IRAP, SI PUNTA A TAGLIO 10%: Per le aziende il governo intende intervenire sull’Irap: l’imposta regionale sulle attivita’ produttive. La sforbiciata sarebbe del 10% annuo quindi partendo nel 2014 a circa meta’ anno sarebbe la meta’.

– RENDITE ‘COPRONO’ IRAP: I poco piu’ di 2 miliardi che costa il taglio all’Irap arriva dall’aumento delle rendite finanziarie. Con un’aliquota che passa dal 20 al 26%.

– SOTTO TIRO I MANAGER PUBBLICI: Manager (ma anche dirigenti) pubblici a rischio. Si punta ad inserire un tetto ai loro stipendi: non potranno prendere piu’ del presidente della Corte di Cassazione (poco piu’ di 300.000 euro l’anno). Ma si potrebbe scendere anche piu’ giu’: 239mila euro che e’ quanto viene riconosciuto al Capo dello Stato.

– MANNAIA SU BENI E SERVIZI: Dalle matite alla carta igienica arriva il nuovo taglio. Le amministrazioni pubbliche dovranno garantire risparmi per circa 800 milioni. Insomma bisogna tagliare la spesa ‘improduttiva’ e aumentare i servizi.

– ENTI INUTILI: Il primo a finire nel mirino e’ stato il Cnel (”le famiglie a casa si chiederanno come faremo ora senza il Cnel”, ironizza Renzi). Ma sono moltissimi in Italia gli enti ‘sopprimibili’. Ma il percorso non e’ semplice e i risparmi non sono certi. Anche perche’ normalmente il personale viene ricollocato sempre nella pubblica amministrazione.

– ISTITUZIONI A DIETA: Oltre alla riforma del Senato il governo studia come ridurre le spese delle principali istituzioni: Palazzo Madama, Camera e Quirinale in testa. E anche se via via i tagli ci sono stati rimarrebbe un margine di circa 700 milioni ancora da risparmiare. L’invito di Renzi e’ chiaramente ”rispettoso” della loro autonomia.

– TAGLI ALLE FELUCHE: Si punta a tagliare gli stipendi ai diplomatici. Ma si annuncia battaglia: il sindacato dei diplomatici italiani (Sndmae) difende infatti la congruita’ dei propri stipendi.

– TAGLI ALLA SANITA’, NON LINEARI: Si torna a parlare degli tagli alla spesa farmaceutica in attesa della ‘panacea di tutti i mali’: l’introduzione dei costi standard. Nel ‘Patto della salute’ sono stati quantificati ”10 miliardi di risparmi, non di tagli” precisa il ministro Lorenzin. E Renzi aggiunge: i tagli non saranno ”lineari” e inoltre in prospettiva per la Sanita’ spenderemo di piu’.

– TAGLI ALLA DIFESA: I tagli arriveranno. Ancora non e’ noto pero’ se sara’ depotenziato o meno il programma di acquisto degli F35.

– INCENTIVI ALLE IMPRESE E CAMERE COMMERCIO: Si parla di riorganizzazione da tempo per gli aiuti alle imprese (il famoso dossier Giavazzi messo a punto durante il governo Monti). Gli imprenditori si dicono pronti anche a rinunciare in cambio di un taglio ‘congruo’ al carico fiscale. L’Irap appunto. Si discute anche di accorpamenti per le camere di commercio.

– PRIVATIZZAZIONI, 12 MLD L’ANNO: Il percorso e’ gia’ avviato per Poste, Enav e Fincantieri. Ma potrebbe coinvolgere molto di piu’. A partire dalle quotate. Per l’anno in corso gli incassi dovrebbero arrivare a 12 miliardi. Dall’anno prossimo altrettanto dovrebbe andare a coprire il calo del debito

pubblico.

– DEBITI DELLA P.A.: Si punta ad accelerare il pagamento dei debiti ed a introdurre un meccanismo per evitare che il debito nei confronti delle aziende si riformi. Dai loro pagamenti lo Stato incassera’ un miliardo in piu’ di Iva.

FONTE: Confcommercio

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