Arriva il primo licenziamento dopo l’approvazione della legge sul Whistleblowing, la norma che permette di segnalare il comportamento illecito di un collega senza rischiare ripercussioni sul lavoro.
A farne le spese una dipendente del Campidoglio di circa 50 anni che lavorava nell’Ufficio anticorruzione. L’impiegata era stata segnalata anonimamente nel marzo scorso da un collega che l’accusava di assentarsi dal lavoro dopo aver timbrato il cartellino.
Dalla fine di marzo a maggio, hanno verificato gli uomini della polizia municipale, la donna si è assentata anche per brevi momenti, in genere la mattina presto dopo aver timbrato. I vigili urbani hanno quindi trasmesso il rapporto all’ufficio trasparenza e Anticorruzione del Comune affermando anche che la donna, in uno dei casi di allontanamento dal lavoro a bordo del suo motorino, si era recata in un bar in zona Eur. La dipendente non era autorizzata a svolgere servizi esterni.
Il suo licenziamento è la diretta conseguenza dell’entrata in vigore della legge che permette di evidenziare il comportamento illecito di un/a collega mantenendo l’anonimato nei confronti dell’accusato/a e la riservatezza dei suoi dati personali, curata dall’Autorità nazionale anti-corruzione e dal Garante per la privacy.
Una forma di tutela, ma soprattutto “una norma di civiltà” per Raffaele Cantone, il presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione, la legge sul “Whistleblowing”. “Chi segnala illeciti di cui è venuto a conoscenza sul luogo di lavoro non può essere lasciato solo, esposto al rischio di minacce – dice Cantone – ritorsioni e perfino di perdere il posto, come a volte è tristemente accaduto. L’Autorità anticorruzione, alla quale la legge demanda gli accertamenti, si attrezzerà per far fronte a questo ulteriore compito”.
La nostra redazione, data la risonanza del caso e della normativa appena approvata, ha raggiunto per un parere anche Oscar Pitzanti, amministratore della società DigitalPA, azienda all’avanguardia nello sviluppo di applicativi software per la pubblica amministrazione e aziende, PREMIO INNOVAZIONE SMAU 2016.
La DigitalPA è stata tra le primissime Aziende a sviluppare una soluzione informatizzata del Whistleblowing quando ancora non era stata varata una specifica norma, in quanto sensibile alle tematiche di anticorruzione, recependo diverse indicazioni normative minori.
A dire il vero si è apprezzato da subito un interesse e per cui una forte sensibilità nei confronti della tematica in tantissimi enti pubblici italiani che si sono dotati infatti di uno strumento informatico già prima del varo della novella norma.
Enti quali Consip, Enac, Ente autonomo Volturno, Comune di Brindisi, Siracusa e tanti altri clienti usufruiscono già da tempo della nostra soluzione informatizzata. I feedback sono stati estremamente positivi in quanto l’informatica in questo particolare contesto eleva il livello di privacy e sicurezza. Poter segnalare un illecito informaticamente, può indubbiamente abbattere quelle remore che il segnalante si pone nell’affrontare un confronto diretto con i responsabili e/o con la segnalazione cartacea che, diversamente dall’informatica, espone a rischi di divulgazione e di falle nella catena di custodia e riservatezza.
Dalle testimonianze riservate dei responsabili, emerge che l’introduzione dello strumento informatico ha dato origine alle prime segnalazioni precedentemente quasi inesistenti.