Dopo esercito e forze dell’ordine arriva l’accordo sui vigili del fuoco: ecco i dettagli sull’intesa raggiunta.


Ai sensi dell’articolo 34 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, il presente accordo disciplina gli interventi di valorizzazione, a livello retributivo, delle peculiari condizioni di impiego del personale non direttivo e non dirigente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

 

Dopo militari e forze dell’ordine, anche per i vigili del fuoco arriva la sospirata firma al rinnovo del contratto. Porterà ad aumenti in busta paga pari mediamente ad oltre 84 euro mensili. «Un giusto riconoscimento ad operatori della sicurezza che hanno dimostrato, anche nelle più recenti calamità, grandissima professionalità e abnegazione. Riscuotendo l’apprezzamento unanime del Paese», ha commentato il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

 

È il Viminale a fornire le cifre dell’accordo, che concede incrementi retribuitivi – forse già dallo stipendio di marzo, come indicato dal’ sottosegretario Angelo Rughetti – pari al 3,48%, in linea con gli altri comparti pubblici.

 

Ed i benefici economici, viene indicato, non si esauriscono con il contratto. Un ulteriore avanzamento deriverà, infatti, dal riconoscimento anche di un nuovo istituto retributivo che assorbirà una cospicua parte delle risorse aggiuntive. Pari a 87 milioni di euro, che il Governo ha destinato, nell’ambito del riordino delle carriere, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

 

In tutto, secondo i calcoli del Viminale, l’aumento medio sarà da 257 euro lordi per i non dirigenti. In una forchetta che va da 167 a 407 euro a seconda dell’inquadramento. Per dirigenti e personale direttivo (circa 700 persone in tutto) il beneficio medio sarà rispettivamente da 417 e 355 euro lordi.

 

In allegato gli schemi di decreto e gli accordi sindacali.