Venerdì 23 Ottobre la scuola in sciopero per evitare che l’impegno contro l’applicazione della riforma della scuola affoghi a Novembre nello Sciopero General-Generico confederale sul “Pubblico Impiego”. Nello stesso giorno manifestazione Unicobas anche contro l’ipotesi del Governo di limitare il diritto di sciopero dei lavoratori, impedendone l’esercizio al sindacalismo di base. Contestati i punti fondamentali della riforma: la chiamata diretta e la continua precarietà del 10% del personale, la valutazione discrezionale e lafine della libertà d’insegnamento, la perdita della titolarità e l’eliminazione delle regole di garanzia sui trasferimenti.
Ad anno scolastico abbondantemente iniziato, nessuna sigla sindacale tradizionale si ‘compromette’ ancora. Erano in campo una nostra proposta per uno sciopero unitario che avrebbe previsto una preventiva assemblea generale (di fronte alla quale tutti sono rimasti muti), ed un’idea di sciopero dei Cobas per il 13 Novembre, ma nessun altro sindacato s’è espresso. Nel frattempo s’avanza uno sciopero ben diverso deiConfederali, solo sulla legge finanziaria e per il pubblico impiego da tenersiil 20 Novembre (probabilmente anche con la ‘confluenza’ dei Cobas).
Ricomprendere la Scuola in uno sciopero per il pubblico impiego e non semmai il mondo del lavoro in uno sciopero per la Scuola; chiamare la Scuola ad uno sciopero poco più che ‘testimoniale’, al quale è facile segua il solito ‘aggiustamento’ fra sindacati tradizionali e governo (ma solo sulla legge di stabilità), non sarebbe che un sistema per calare una pietra definitiva e tombale sulle lotte contro l’applicazione della L. 107 / 2015. Dopo un anno nel quale la Scuola da sola ha scioperato compatta contro il governo, non certo unicamente per se stessa, ma per quel ‘bene comune’ che rappresenta per tutti e per il futuro del Paese, la ‘montagna’ dei ‘sindacatoni’ sta partorendo il topolino di uno sciopero general-generico nel quale la Scuola verrebbe ‘annegata’.
Non abbiamo combattuto per mesi (per la verità dal 14 Luglio 2014) per poi rimanere inattivi di fronte al rischio di una chiusura così disonorevole della lotta contro la L. 107. Non abbiamo combattuto per veder capitolare le scuole senza colpo ferire, ove i Confederali (e non solo) esortano i loro rappresentanti ad accomodarsi proprio in quel comitato di valutazione per il bonus premiale che, affossando ogni cooperazione educativa a vantaggio della discrezionalità del dirigente-padrone,incaricato dalla legge di decidere da solo non appena il comitato si sia formato ed abbia fornito ‘criteri’ che può tranquillamente non tenere in conto,è una delle architravi principali della distruzione della comunità educante.
Questo,mentre in realtà l’unica via per bloccare l’operazione clientelare ed autoritaria è invece il voto, istituto per istituto, di una MOZIONE di rifiuto dell’elezione dei due membri che la legge demanda ai Collegi dei Docenti, impedendo la formazione del comitato come ‘collegio perfetto’ (qualità che s’evince proprio per la natura di rappresentanza plurima e qualificata che lo contraddistingue). L’Unicobas suggerisce di eleggere i ‘tutor’ dei neo-assunti e non votare il comitato almeno sino a Giugno (quando si porrà il problema della valutazione dell’anno di prova). Solo così per tutto l’anno il comitato di valutazione non avrà potuto elaborare i criteri dell’operazione ‘premiale’, mentre la categoria avrà la possibilità di verificare a che punto sarà la guerra contro la L. 107. Anche il portfolio ed il tutor (per gli alunni) erano (e sono) ‘legge’ dai tempi della Moratti: oggi in quante scuole esistono mai?
È a tutti evidente quanto sia necessaria una virata immediata, prima che l’attuale stagnazione sfoci direttamente nel pantano. Se i Confederali (più Gilda e Snals, che li seguono proni), vogliono dare davvero quel segnale di ripresa della conflittualità vanamente promesso a Luglio (‘la legge deve venir ritirata’ … ‘faremo di ogni scuola un Viet Nam’), allora diano senza infingimenti UNA DATA DI SCIOPERO PER LA SCUOLA, MA SOLOPER LA SCUOLA. UNICAMENTE IN QUESTO CASO l’Unicobas sarebbe pronto a differire il proprio sciopero in funzione dell’unità.
L’Unicobas non parteciperà alle ‘passeggiate del sabato sera’ senza astensione dal lavoro di Sabato 24 Ottobre, frammentate su varie città, che i sindacati tradizionali hanno deciso nell’assemblea nazionale-farsa per ‘RSU ad inviti’ chiusa al sindacalismo di base (e segnatamente all’Unicobas) tenutasi a Roma l’11 Settembre. Prima di lanciare appelli alla piazza, Confederali, Snals e Gilda chiariscano alla categoria la propria posizione sul becero tentativo governativo di rendere impossibile (dopo l’eliminazione del diritto di assemblea, avvenuto a suo tempo, col placet della ‘Triplice’), l’esercizio del diritto di sciopero per i sindacati alternativi. Pesantissimo il loro silenzio, come ancor più grave risulta il consenso all’operazione liberticida renziana dichiarato pubblicamente il 7 Ottobre, da ‘La 7’, dal numero due della CGIL confederale.