turnover enti localiTurn-Over nei Comuni: cresce l’attesa per un intervento ad hoc nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione all’esame del Parlamento.


 

Tra gli aspetti che alimentano le richieste dei sindaci vi è il doppio carico che i Comuni hanno dovuto subire in questi ultimi anni.

 

Il primo riguarda i limiti stretti imposti nel turn over, specie nel 2015-2016 quando il turn over si è bloccato del tutto. Con il decreto enti locali dovrebbero arrivare dei correttivi a questo, che potrebbero far salire anche al 50% il turn over nei Comuni più grandi e fino al 100% in quelli più piccoli, che ad oggi si fermano al 75% circa. Pertanto, stando all’attuale distribuzione del personale fra le diverse classi demografiche, si possono stimare almeno 5 mila assunzioni in più.

 

Qualora, invece, si arrivasse a far salire al 75% il turn over anche negli enti più grandi, i nuovi ingressi aggiuntivi potrebbero arrivare anche a quota 8-9 mila.

 

Ricordiamo che, intanto, agli incrementi salariali degli statali sono state riservate risorse che portano a 900 milioni di euro per il 2017 e a 1,2 miliardi il budget. Per arrivare a mettere nelle buste paga 85 euro in più medi, come già concordato da governo e sindacati, manca circa la metà. Soldi che dovrebbero comparire a breve, nei prossimi documenti di Bilancio.

 

Infine,  nello specifico le amministrazioni potranno, nel triennio 2018­-2020, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni e con l’indicazione della relativa copertura finanziaria, assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale che possegga tre ordini di requisiti: a) sia in servizio con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzione; b) sia stato già selezionato dalla medesima amministrazione con procedure concorsuali; c) abbia maturato alle dipendenze dell’amministrazione che procede all’assunzione almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni.