L’Aran ha recentemente fornito una risposta importante riguardo al trattamento delle ferie nel contesto dell’orario multiperiodale, chiarendo alcuni aspetti fondamentali per enti e dipendenti.
I charimenti forniti dall’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche amministrazioni, con il documento 5179/2024, hanno lo scopo di mantenere la trasparenza e l’equità nella gestione delle risorse umane all’interno degli enti locali.
Scopriamo qual è il focus della questione e qual è stata la risposta fornita a beneficio dei lavoraori del comparto delle funzioni locali.
Che cosa si intende per orario multiperiodale?
L’orario multiperiodale è un sistema di organizzazione del lavoro che prevede una pianificazione flessibile delle ore lavorative su periodi diversi. Questo approccio consente di variare le ore di lavoro settimanali a seconda delle esigenze specifiche dell’attività o del settore in cui si opera, mantenendo però il rispetto del monte ore annuale complessivo stabilito.
Queste sono le sue caratteristiche principali:
- flessibilità settimanale: l’orario di lavoro può variare da una settimana all’altra. Ad esempio, in alcune settimane il lavoratore può essere impiegato per un numero di ore superiore o inferiore rispetto ad altre settimane;
- monte ore annuale: sebbene l’orario settimanale possa cambiare, il totale delle ore lavorate nel corso dell’anno deve rispettare il monte ore annuale concordato. Questo significa che le ore eccedenti in una settimana possono essere compensate da ore ridotte in altre settimane, purché si raggiunga il totale annuale previsto;
- programmazione plurisettimanale: quest’orario si basa su una pianificazione che copre più settimane, piuttosto che seguire un modello settimanale fisso. Questo permette di adattare i turni di lavoro alle fluttuazioni della domanda o delle necessità aziendali.
Trattamento delle ferie e orario multiperiodale: i chiarimenti dell’Aran
In risposta al quesito l’Agenzia ha confermato che l’orario multiperiodale non influisce sul calcolo delle ferie spettanti ai lavoratori.
Questo significa che, anche se il numero di ore lavorative settimanali varia, il diritto ai giorni di ferie rimane invariato.
I motivi
All’interno del parere emergono i seguenti motivi che giustificano i principi enunciati dall’Aran:
- accumulo delle ferie: le ferie sono calcolate in base ai giorni di lavoro e al tempo accumulato durante l’anno. L’orario multiperiodale non modifica il numero totale di ore lavorative annuali ma solo la loro distribuzione settimanale. Di conseguenza, i lavoratori accumulano giorni di ferie in base al totale annuale e non alla distribuzione settimanale delle ore;
- uniformità dei diritti: indipendentemente dalle variazioni settimanali nell’orario di lavoro, i lavoratori hanno diritto allo stesso numero di giorni di ferie. Questo garantisce che le ferie non siano influenzate dalla fluttuazione dell’orario settimanale. Anche se un dipendente lavora meno giorni in una settimana a causa di un’orario ridotto, il totale annuale delle ferie rimane costante;
- garanzia di equità: questo approccio assicura che tutti i lavoratori siano trattati equamente, senza penalizzazioni legate alla distribuzione variabile delle ore di lavoro. Ogni lavoratore conserva il diritto a un periodo di ferie che non varia a causa delle fluttuazioni dell’orario settimanale.
Esempio applicativo
Consideriamo un dipendente che lavora con questa tipoligia di orario. Durante un periodo dell’anno, potrebbe lavorare 40 ore settimanali per alcune settimane, mentre in altri periodi potrebbe lavorare solo 30 ore settimanali. Nonostante questa variabilità, il totale delle ore lavorative annuali è rispettato. Secondo le indicazioni dell’Aran, il diritto a ferie per questo dipendente sarà calcolato in base al totale annuale, senza modifiche dovute alla variazione settimanale dell’orario.