tfs-dipendenti-pubblici-pagamentoTFS Dipendenti Pubblici, sul pagamento quali modifiche verranno applicate con la quota 100?


Quota 100 e i suoi paletti, quei 64 anni di età e 36 di contributi richiesti per accedere all’eventuale nuovo regime. Ma il Tfr e il Tfs cambieranno con l’entrata in vigore del sistema Quota 100?

 

TFS Dipendendenti Pubblici, pagamento e Quota 100

 

Uno dei nodi di quota 100 è proprio il pagamento del Tfs dei dipendenti pubblici che opteranno per l’uscita anticipata.

 

TFR e TFS al momento hanno tempistiche particolari per i dipendenti pubblici. Dipendono dalle cause che hanno portato al termine del rapporto di lavoro:

 

  • Entro 105 giorni: termine del rapporto di lavoro per inabilità o decesso;
  • Non prima di 1 anno: cessazione per pensionamento e raggiungimento requisiti di servizio o per età;
  • Non prima di 2 anni: termine del contratto per dimissioni volontarie, licenziamento o destituzione dall’impiego.

 

E con la quota 100 cosa cambierà sulla tempistica? La soluzione finale, se non ci saranno ripensamenti, è quella pagare la liquidazione agli statali non prima di 36 mesi dal pensionamento con quota 100 o, comunque, al compimento del 65esimo anno di età (3 anni dopo i 62 anni necessari per uscire con almeno 38 anni di contribuzione).

 

Ricordiamo che  la prima uscita effettiva per gli statali attraverso il nuovo meccanismo delle finestre, dovrebbe essere quella di ottobre 2019 mentre per i lavoratori privati il pensionamento con quota 100 dovrebbe scattare ad aprile.

 

Il Governo sta mettendo a punto il decreto legge sulle pensioni che dovrebbe essere approvato tra il 10 e il 12 gennaio. Il provvedimento segnerà anche il ritorno del consiglio di amministrazione per l’Inps e l’Inail, con l’abolizione dell’attuale disciplina sul presidente unico. Contestualmente o poco più avanti sarà varato quello relativo al reddito e alla pensione di cittadinanza, l’altra misura centrale del programma di Governo.