tfs-dipendenti-pubblici-inps-simulazione-onlineTFS Dipendenti Pubblici INPS: simulazione online e nuovi servizi offerti dall’Istituto di Previdenza nazionale. I dettagli sono contenuti nel messaggio n.1083/2019.


Con il messaggio dell’INPS si comunica che, nell’ambito dei servizi on line offerti dall’Istituto, è disponibile l’applicativo per la “Quantificazione” e la “Simulazione” del Trattamento di Fine Servizio (TFS) dei dipendenti pubblici.

Si rammenta che la funzione di “Quantificazione” ha per oggetto la certificazione del calcolo del TFS maturato alla data di cessazione dal servizio allo scopo di consentire la cessione, in parte o in tutto, dell’importo del TFS ad un cessionario.

Il calcolo fornito dalla funzione di “Simulazione”, invece, è puramente indicativo, non ha alcun valore di certificazione e non costituisce per l’Istituto alcun impegno ai fini dell’erogazione di una eventuale prestazione.

Il servizio online è disponibile nel sito istituzionale www.inps.it.

Dopo l’accesso al Portale INPS è possibile selezionare dal menù “Prestazioni e Servizi” la voce “Tutte le Prestazioni”, digitare nel campo “Testo libero” la parola chiave “TFS”, selezionare il tasto “Filtra” ed attivare la scheda prestazione “TFS – Quantificazione e Simulazione”.

L’accesso ai servizi esposti è consentito all’utenza direttamente, mediante l’uso del proprio PIN dispositivo, della Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o del Sistema Pubblico Identità Digitale (SPID), ovvero tramite l’intermediazione dei Patronati.

TFS Dipendenti Pubblici, la situazione attuale

All’interno del decretone su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, in fase di conversione di legge, sono molte le novità: una in particolare interessa il TFS dei Dipendenti Pubblici. Sale da 30mila a 45mila euro il limite per l’anticipo del tfs (il tfr degli statali) dei dipendenti pubblici facendo leva sul meccanismo del prestito bancario collegato a un’apposita convenzione con l’Abi. Via libera anche alla possibilità (attualmente non prevista) di garantire l’anticipo della liquidazione anche a coloro che sono usciti dal lavoro prima del 29 gennaio 2019, data di entrata in vigore del decretone.