La prima sezione del Tar di Palermo ha accolto il ricorso presentato dal sindaco di San Piero Patti, Ornella Trovato, contro la decadenza da primo cittadino a causa dell’art. 2 della legge regionale 6 votata all’Ars il 29 marzo scorso. Il TAR ha accolto anche il ricorso di Fabio Spatafora, sindaco di Casteldaccia, accogliendo la richiesta di sospensiva del decreto con cui era decaduto da primo cittadino.
Ricordiamo che la legge dispone, con effetto retroattivo, l’immediata decadenza dei sindaci e delle giunte in caso di mancata approvazione del bilancio da parte dei consigli comunali.
Solamente il primo cittadino di San Piero Patti aveva finora presentato ricorso al Tar, in quanto “la norma – si legge nel ricorso – viola i canoni di ragionevolezza, proporzionalità, certezza del diritto, economicità dell’azione amministrativa”.
Ricordiamo che sono altri cinque i sindaci che speravano di restare in carica nonostante la decadenza dei loro Consigli Comunali dovuta alla mancata approvazione dei bilanci: a decadere dal loro incarico i sindaci di Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio, Monterosso Almo, Calatafimi Segesta.
Nel dettaglio della Sentenza
“La norma viola i canoni di ragionevolezza, proporzionalità, certezza del diritto, economicità dell’azione amministrativa, e dunque gli articoli 2, 3, 51, 97 e 117 in combinato disposto con l’art. 3 del Protocollo addizionale alla convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”.
Sono queste pertanto le motivazioni della sentenza della prima sezione del Tar di Palermo che ha accolto il ricorso presentato dal sindaco di San Piero Patti, Ornella Trovato, difesa dall’avvocato Paolo Starvaggi, e concesso la tutela cautelare monocratica annullando il provvedimento di scioglimento degli organi comunali, proposto dall’Assessore alle Autonomie Locali ed emesso dal Presidente Rosario Crocetta.
Stesso identico discorso per Casteldaccia, il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dall’avvocato Starvaggi che ha contestato l’articolo secondo il quale il decreto approvato dalla Regione che determinava la decadenza dei comuni che non approvano i bilanci potesse essere retroattiva.
“Ha prevalso il buon senso. Casteldaccia non era pronta per andare a votare. Le elezioni sarebbero state falsate. Adesso non abbasseremo la guardia. Samo stanchi di essere rappresentati da chi fa gli interessi personali.”