Dopo l’ennesimo caso di morte sul lavoro, è in arrivo una stretta sulla sicurezza, con l’ipotesi del ritorno del penale.
Il 16 febbraio scorso, c’è stato un crollo del cantiere di un supermercato a Firenze, che ha provocato quattro morti e diversi feriti.
Secondo le fonti sindacali, la costruzione del nuovo supermercato stava impegnando oltre 30 aziende in subappalto.
Quella di Firenze è l’ennesima tragedia sul posto di lavoro, ma che ha smosso l’opinione pubblica e la politica.
Oggi, 26 febbraio 2024, si terrà il Consiglio dei Ministri, nel quale si discuterà una nuova stretta in ambito della sicurezza sul lavoro. L’obiettivo è il potenziamento della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Ecco le ipotesi.
Stretta su sicurezza sul lavoro: le ipotesi del Consiglio dei Ministri
Dopo l’incontro tra Governo e le parti sociali, oggi il Consiglio dei Ministri discuterà su eventuali nuove norme di sicurezza.
È previsto l’inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le regole, anche penali.
Come dichiarato dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderone, c’è la proposta di reintrodurre “il reato penale per l’interposizione illecita di manodopera”, ovvero quando la manodopera viene somministrata senza che ci sia un contratto di appalto regolare e un distacco di personale regolare.
Nel 2016, infatti, c’è stata la depenalizzazione (mediante il decreto legislativo n°8/2016) e da allora il reato prevede solo una sanzione amministrativa. Ma è obiettivo del Governo tornare indietro e punire penalmente l’illecito.
Come sottolineato dalla Ministra, ospite del Forum in Masseria:
“La somministrazione illecita è uno dei reati più commessi nell’ambito degli appalti e, soprattutto in un settore come l’edilizia, dove più alto è il rischio di incidenti, bisogna intervenire ponendolo sotto la massima attenzione”.
Tra le altre misure in discussione, ci sarà lo stop degli appalti da due a cinque anni, in caso di gravi violazioni o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza. Inoltre, niente benefici fiscali e contributivi per le imprese irregolari.
Un altro fronte su cui puntare è l’aumento dei controlli. Nel 2023, nelle ispezioni fatte in edilizia, il livello di irregolarità è risultato pari al 76%. Un dato che sale all’85% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati sul Superbonus.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it