bustaLa Direzione Generale delle risorse umane e finanziarie ha pubblicato sulla rete Intranet del Ministero un Avviso avente per oggetto la rilevazione delle supplenze brevi e saltuarie.


Nello specifico, l’Amministrazione comunica che la rilevazione relative alle predette supplenze è stata prorogata dal 10 maggio u.s. al 5 giugno 2017. Nell’Avviso, inoltre, il Miur comunica che la rilevazione è finalizzata a rilevare quanto non liquidato per le supplenze brevi e saltuarie e per gli assegnai al nucleo familiare nel periodo precedente al 1° settembre 2015.

 

Eppure il DPCM 31 agosto 2016 ha fornito alle scuole nuove indicazioni per il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie, dando infatti una data di scadenza limite per il pagamento dei supplenti. Con le nuove regole scatta l’obbligo di pagamento degli stipendi entro al massimo 30 giorni dalla fine del mese in cui si è svolto il servizio..

 

Inoltre a pochi giorni dal termine dell’anno scolastico, non si hanno notizie sulle assunzioni di amministrativi, tecnici e ausiliari, dopo che la categoria è stata ignorata sia in occasione del piano straordinario di immissioni in ruolo della riforma Renzi e sia del successivo organico di potenziamento degli istituti; rimane in vigore l’assurda norma taglia-supplenze brevi, introdotta un anno fa con il comma 332 della Legge di Stabilità 2015 (Legge 190/14 art. 1), che ha portato i tagli alle supplenze “brevi” tra il personale Ata, solo parzialmente superata con la nota n. 2116 del 30 settembre 2015; non si comprende l’esclusione dal bonus di aggiornamento professionale; come non si conoscono i motivi della mancata proroga dei contratti per il personale assunto fino al 30 giugno su posti vacanti e disponibili.

 

Migliaia di precari della scuola non vedono lo stipendio dallo scorso settembre, sono insegnanti che hanno pagato le tasse e le bollette e, ancora una volta, hanno dovuto trascorrere i periodi festivi tirando la cinghia.

 

Il ministero dell’Istruzione e quello delle Finanze si rimbalzano la responsabilità. Il problema si concentra sul portale Sidi, che cura l’amministrazione e la contabilità scolastiche: presenta diverse difficoltà di connessione. Soprattutto, il Mef non carica i borsellini elettronici – i Pos – dei singoli istituti e le singole segreterie non possono autorizzare pagamenti.