Arriverà una proroga allo Smart Working nella Pubblica amministrazione anche dopo il 1° luglio 2023? Scopriamo quali sono le ipotesi.
Lo smart working o lavoro agile, dopo la pandemia da Covid-19, è diventato allo stesso tempo una risorsa per molti lavoratori e una buona pratica per aiutare la sostenibilità ambientale, secondo quanto riportato all’interno di un Dossier curato dall’Enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
Inoltre, secondo un’indagine dell’INAPP (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) molti lavoratori apprezzato lo smart working e vorrebbero continuare su questa linea. In pratica:
- il 46% dei lavoratori vorrebbe continuare a lavorare da remoto per almeno un giorno a settimana
- e il 25% spingerebbe per un lavoro da casa per tre o più giorni a settimana.
In particolare oltre ai lavoratori del privato anche quelli della Pubblica Amministrazione vorrebbero continuare a giovare di questo strumento. La fine della pandemia, tuttavia, potrebbe incidere negativamente su una possibile proroga.
Scopriamo dunque se c’è aria di proroga oppure no e se questa potrebbe riguardare anche il personale del comparto pubblico.
La scadenza del 30 giugno 2023
Ricordiamo che il prossimo 30 giugno scadrà il diritto allo smart working valido per:
- per i lavoratori fragili, sia nel lavoro privato che in quello pubblico
- e per i genitori con figli under 14, solo nel privato.
Lo slittamente dei termini era arrivato lo scorso marzo: grazie a un emendamento al dl Milleproroghe e allo stanziamento di 16 milioni di euro, era stato possibile prorogare lo smart working anche per i dipendenti del settore pubblico (ma solo per i lavoratori fragili) fino alla sopra citata data del 30 giugno 2023.
Tuttavia adesso al vaglio ci sono alcune ipotesi per la proroga di queste scadenze.
Smart Working nella Pubblica Amministrazione anche dopo il 1° luglio 2023?
Si tratta di una proroga che va in controtendenza rispetto alle decisioni prese in epoca post-pandemia: nonostante il miglioramento delle condizioni sanitarie legate al Covid-19, il Governo avrebbe deciso di regolamentare lo smart working fino al prossimo 31 dicembre 2023.
In particolare lo prevede un emendamento inserito all’interno del decreto Lavoro, approvato dalla commissione Affari sociali del Senato.
Si tratta perà di una misura che ha efficacia a metà, per così dire: lo smart working sarebbe prorogato sì ai lavoratori fragili e genitori con figli fino a 14 anni, ma solo nel settore privato.
Rimangono pertanto esclusi coloro che lavorano nel pubblico e quindi per i dipendenti della Pubblica Amministrazione la proroga dello smart working è ancora in bilico.
Tuttavia per i dipendenti pubblici si starebbe comunque ragionando sulla possibilità di estendere ancora una volta lo smart working almeno per i lavoratori fragili, ma non ci sono certezze. Nel settore pubblico, infatti, una proroga comporterebbe la ricerca di nuove coperture economiche, a differenza del settore privato. E per sbloccare questo emendamento in favore dei fragili della Pa servono almeno 15 milioni di euro (come riportato dal quotidiano Sole24Ore).
Si pensa inoltre a una proroga con tempistiche differenti rispetto al settore privato: 31 agosto o 31 settembre invece del 31 dicembre.
Ciò nonostante gli spiragli potrebbero aprirsi, per i dipendenti pubblici, dutante l’esame in Aula al Senato previsto nei prossimi giorni.
L’obiettivo, ha riferito la relatrice sul Dl lavoro in commissione Lavoro-Sanità del Senato, Paola Mancini (FdI), è di affrontare questo nodo il primo possibile, così da avere più tempo per quantificare l’onere ed eventualmente trovare una soluzione con una riformulazione.
Ad escludere tuttavia la possibilità di un’estensione a entrambe le categorie anche nel pubblico impiego è stato direttamente il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo:
«Auspico che continui ad esserci la giusta attenzione nei confronti dei fragili. Non siamo più in pandemia, per cui non credo ci sia più l’urgenza di intervenire sui genitori con figli under 14».
Vedremo comunque nei prossimi giorni quali saranno le decisioni del Parlamento: solo allora potremmo scoprire se realmente lo Smart Working rimarrà operativo nella Pubblica amministrazione anche dopo il 1° luglio 2023.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Noifragili del pubblico impiego per il governo siamo cittadini di serie b…….
Che dire….
Ce ne richiederemo quando chiederanno i voti
Una vergogna. Giorni di angoscia e tensione per i fragili nn considerano lo stato d ‘ animo. Un Govedi cacca il popolo italiano si è scelto. Nn dà certezza del diritto della salute. Una vera Vergogna. Le coperture? Ma il Governo sapeva e sa dell esistenza di fragili sapeva di dover provvedere. Con la pandemia nn sono finite le fragilità. Questo GOVERNO dovrebbe avere il coraggio di fare una legge , regolamentare lo smartworking almeno oer i soggetti fragili e arrecare a qsti ultimi , ulteriori disagi e angosce. Vergogna!
Sara
Non è possibile escludere i fragili della PA, non siamo diversi dai privati, i nostri problemi sono identici.
Il Governo sta venendo meno alle promesse fatte in campagna elettorale: tutelare tutti i fragili.
Non si trovano 20 milioni per le coperture, però i soldi per le armi si trovano eccome, come si trovano per l’evasione fiscale denominata: pizzo di STATO.
E’ una vergogna
Giusto i privati si è gli altri no , avevano detto innovazione, ma in Italia se non si va negli uffici a prendere le certificazione cartacee cosa che online si è evitato in pandemia non rientra nella mentalità di tutti . Costo per P.A non credo non si aderisce straordinario,buoni pasto ,risparmio energetico , carta, cartucce stampanti e tanto altro in quanto lavorando da casa PC personale, Internet propria è così via ….. poi si tratta di una piccola fetta ma quando diventeremo un paese all’avanguardia e senza i soliti pregiudizi causati da pochi elementi
Ma di quali “coperture” parlano? Se rimango a casa e lavoro da remoto la P.A. non ha spese e dunque non ha bisogno di coperture economiche. Infatti la corrente elettrica è a mio carico, così anche la carta per la stampa, l’inchiostro per la stampante,la manutenzione degli strumenti informatici e i costi del tecnico in caso di problematiche varie, la bolletta telefonica. I buoni-pasto non vengono dati a differenza del settore privato.
Io da casa lavoro con i miei mezzi con la mia corrente, con il mio ventilatore perché il condizionatore non c’è l’ho, faccio risparmiare allo Stato anche il buono pasto, lavoro anche oltre orario e non mi viene Riconosciuto lo straordinario… e il governo parla di copertura per lo Smart, ma quale copertura. Per favore cambiate la parola copertura con risparmio dello Stato. E siccome i fragili abbiamo problemi di salute, lavorando da casa, se permettete ci ammaliamo di meno e quindi facciamo risparmiare pure la sanità.
Non ci sono fondi per lo Smart Working, fondi per le pensioni anticipate, fondi per il rinnovo dei contratti. Che Stato di “pezzenti” siamo diventati ? I fondi per accoglienza immigrati, armi per Ucraina e Super pensioni per i parlamentari si trovano sempre. Che strano……………..
Non ho mai capito questo fatto della copertura finanziaria quando l’azienda paga lo stipendio in egual misura sia in presenza che in smart working. Senza contare l’enorme risparmio dell’azienda per la mancata gestione del dipendente in ufficio.
Sarebbe una carognata epocale, una disparità di trattamento da codice penale
che buffonata discrimazione bella e visibile oltre agli stipendi che non vengono adeguati siamo i privilegiati , prima brunetta i fannulloni ora privilegiati senza buoni pasto senza nessun risarcimento per la connessione luce e quant’altro sarà finita anche la pandemia abito a pochi metri da un centro di diagnosi e ogni mattina almeno 30 persone per tampone rapido? oltre che ora visto la calca nelle spiaggie ed altri posti voglio vedere a settembre cosa accade!!!!!! oltre tutto con le mie patologie devo stare attento ad ogni spiffero d’aria di conseguenza come posso stare in ufficio dove oltre i colleghi di… Leggi il resto »
È assurdo che noi che serviamo lo stato, lavorando con i nostri mezzi come corrente e connessione rappresentiamo un costo! Ma di cosa si parla!? Perché nn si passano una mano per la coscienza e capiscono chiaramente che non abbiamo chiesto di esser malati con chemio e radio e che non possiamo avere a che fare con l’utenza con tutte le infezioni che ci solo in giro?
Quando verranno a elemosinare i voti, li manderemo dove meritano
il lavoro in smart working per i genitori di figli under 12 e’ essenziale, L’italia fa un passo avanti e tre indietro. Che delusione
La MInistra Santanchè con il suo fidanzato ha rubato milioni di euro con la cassa integrazione legata al covid 19 per le sue aziende quotate in borsa….e per i dipendenti della PA non ci sono le risorse?
Zingaretti, Arcuri e Pivetti hanno arrecato un danno erariale di milioni di euro per la compravendita di mascherine e dispositivi medici ….e per i dipendenti della PA non ci sono le risorse?