Per alcuni dipendenti pubblici sarà possibile usufruire dello smart working, senza l’obbligo di prevalenza in presenza: ecco per chi vale la novità.


Lo smart working è uno dei temi centrali nella trattativa per il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali.
Il Governo (rappresentato dall’Aran) e i sindacati, infatti, sono al lavoro per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022/2024.

Tra i temi più discussi c’è l’aumento di stipendio del 5,78%, per circa 193mila dipendenti statali, tra agenzie fiscali, uffici e ministeri.
Ma una delle tematiche centrali è sicuramente lo smart working, con l’ipotesi di abbandono della prevalenza in presenza per alcuni dipendenti pubblici.

Ecco nel dettaglio.

Niente più prevalenza in presenza per alcuni dipendenti pubblici: le possibili novità sullo smart working

Come anticipato, il tema dello smart working è stato sicuramente tra i più discussi, insieme all’aumento degli stipendi, sul tavolo delle contrattazioni tra Aran e sindacati.
L’obiettivo è quello d’introdurre nuove regole sul lavoro agile per alcune categorie di lavoratori.

Nel dettaglio, stiamo parlando dei lavoratori fragili e dei lavoratori con figli under 14.
Si punta ad eliminare l’obbligo di prevalenza di presenza in sede per i lavoratori che ricorrono allo smart working.

Il lavoro agile si è diffuso maggiormente durante il periodo della pandemia di Covid-19, diventando una valida alternativa per poter dare continuità alle mansioni lavorative.

Ma, secondo il Ministro per la Pubblica amministrazione Zangrillo, lo smart working può essere incluso anche in un contesto di normalità, come quello attuale, per poter migliorare le performance.

Per questo, tra le possibili novità c’è quella di dire addio alla prevalenza del lavoro in ufficio, una regola che era stata fissata dall’ex Ministro della Pa Renato Brunetta, per evitare un ricorso eccessivo al lavoro agile all’interno della Pubblica amministrazione.

Ad oggi, i lavoratori del pubblico impiego, possono svolgere la prestazione lavorativa in smart working per il 49% dei giorni lavorativi.
Se la novità andasse in porto, quest’obbligo decadrebbe per alcune categorie, come i fragili e i genitori con figli under 14.