Sembra che lo Smart Working tra i dipendenti pubblici sia oramai una scelta estremamente gettonata: ecco i dati forniti da Forum PA.
Divenuto obbligatorio a partire da febbraio 2020 con le direttive per il contenimento dell’emergenza sanitaria, lo smart working è stato una novità assoluta per oltre 1/3 delle amministrazioni pubbliche italiane.
E secondo un’indagine di ForumPA, a cui hanno risposto oltre 4.000 dipendenti pubblici, piace tanto.
Smart Working, tra i Dipendenti Pubblici una scelta gettonata
La quarantena da Covid-19 ha costretto molte persone a lavorare in smart working: e la formula ha ottimi risultati soprattutto per la pubblica amministrazione.
Infatti il bilancio dello smart working ‘forzato’ nella Pa è assolutamente positivo: l’88% dei dipendenti giudica l’esperienza di successo e il 61,1% ritiene che questa nuova cultura, basata sulla flessibilità e sulla cooperazione all’interno degli enti, fra gli enti e nei rapporti con i cittadini e le imprese, prevarrà anche una volta finita la fase di emergenza.
?Per il 60,1% degli intervistati, dopo questa sperimentazione dello #SmartWorking in lockdown, prevarrà una nuova cultura del lavoro.
?I risultati della ricerca di FPA.
?Consulta la ricerca https://t.co/hHk3RBoRIW#road2forumpa2020 pic.twitter.com/KIpE1Z8FyP
— FPA – FORUM PA (@FPA_net) June 3, 2020
Lo smart working ha permesso al 69,5% del personale della PA di “organizzare e programmare meglio il proprio lavoro”, al 45,7% di “avere più tempo per sé e per la propria famiglia”, al 34,9% di “lavorare in un clima di maggior fiducia e responsabilizzazione”.
In 7 casi su 10 è stata assicurata totale continuità al lavoro, per il 41,3% dei lavoratori l’efficacia è persino migliorata (per un altro 40,9% è rimasta analoga). Per oltre il 50% la relazione con i colleghi è invariata, per il 20% addirittura migliorata.
E se – come ha sottolineato la Ministra della PA Fabiana Dadone – una volta tornati alla normalità almeno il 40% dei dipendenti pubblici dovrà adottare una modalità di lavoro agile, questi si dicono pronti: il 93,6% vorrebbe continuare a lavorare in smart working. Ma per la maggior parte (il 66%) il lavoro da casa deve essere integrato con dei rientri in ufficio organizzati e funzionali.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it