Scenderanno in piazza giovedì prossimo sotto la sede dell’Inps per chiedere una celere approvazione della settima salvaguardia, le due proposte di legge presentate lo scorso mese di Aprile dalla minoranza dem e dalla Lega Nord alla Camera per estendere le tutele offerte dalla legge 147/2014.
«Esclusi dalle 6 salvaguardie finora approvate – ricorda un comunicato diffuso dalla Rete – restano almeno 49.500 cittadini, come certificato dal Governo e comunicato dal Sottosegretario Bobba in Parlamento lo scorso ottobre in risposta ad interrogazione parlamentare n. 5-03439 dell’On. Gnecchi».
I rappresentati dei Comitati intendono riportare al centro dell’attenzione del Governo il problema dei lavoratori esodati dopo la sentenza della Consulta sul blocco biennale dell’indicizzazione delle pensioni e della recente apertura del Governo verso l’introduzione delle pensioni flessibili e del reddito minimo per gli ultra 55enni. Tali provvedimenti, per quanto urgenti, non devono pregiudicare l’iter legislativo delle salvaguardie per chiudere i “danni” determinati dalla legge Fornero del Dicembre 2011 nei confronti di quei lavoratori che, all’epoca, avevano già siglato accordi che prevedevano la cessazione del rapporto entro pochi anni.
«Stante il blocco dei lavori inerenti le due proposte di legge per una settima salvaguardia depositate in Commissione Lavoro della Camera – ricordano -, la cui “calendarizzazione” è impedita dall’irragionevole ritardo dell’INPS nelle verifiche tecniche atte a quantificare e rendicontare i risparmi certi realizzati nei sei provvedimenti finora attuati e che per legge devono essere adoperati per nuovi interventi di salvaguardia, la Rete dei Comitati ha deciso di indire una nuova manifestazione per giovedì 28 maggio, che inizierà il mattino davanti alla sede dell’INPS e proseguirà nel pomeriggio davanti ad altre sedi istituzionali e di quotidiani nazionali».