sblocco-turnover-dipendenti-statali-2019Arriva finalmente il tanto atteso Sblocco turnover dei Dipendenti Statali del 2019: cadono i paletti al ricambio del personale. Si parte questo venerdì.


Sblocco turnover Dipendenti Statali 2019: dopo anni di sbarramenti, in ottica spending review, cadono gli ultimi paletti al ricambio del personale.

Il lucchetto al turn over che, per ragioni di contenimento della spesa pubblica, durava ormai da 8 anni.

È il vice ministro dell’Economia, Laura Castelli, ad affermarlo in un post su Facebook. Il primo dicembre, prosegue, “cadrà anche il vincolo per le assunzioni nelle Università”.

Ecco tutto quello che occorre sapere.

Sblocco turnover Dipendenti Statali 2019

Come sancito circa un anno fa con il decreto Concretezza del governo Conte I, ogni dipendente pubblico che va in pensione potrà essere sostituito da un rinforzo pescato attraverso un concorso o attingendo alle liste degli idonei. Anzi, il ricambio potrà essere anche più spinto, considerato che Regioni e Comuni potranno programmare ingressi superiori ai pensionamenti.

La precedente manovra aveva rinviato al 15 novembre, venerdì prossimo, lo sblocco delle assunzioni nei ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici.

Quindi da questo venerdì c’è il via libera ufficiale a questa possibilità di turnover.

La facoltà è stata prevista nel Decreto Crescita e adesso c’è anche il primo provvedimento attuativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale questa settimana. Ecco che dall’inizio del prossimo anno le Regioni saranno divise in cinque fasce, a cui corrisponderanno altrettanti ‘valori soglia’, ovvero tetti di spesa. I rapporti più generosi spettano alle realtà meno popolose. In fase di prima applicazione e fino al 31 dicembre 2024, le Regioni a Statuto ordinario nel limite del valore soglia, si legge nel testo,

“possono incrementare annualmente, per assunzioni di personale a tempo indeterminato, la spesa del personale registrata nel 2018, in misura non superiore al 10% nel 2020, al 15% nel 2021, al 18% nel 2022, al 20% nel 2023 e al 25% nel 2024, in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione”. 

Nel triennio, come detto, il totale delle assunzioni dovrebbe attestarsi intorno alle 450-500 mila unità. Al turnover ordinario vanno sommate le entrate extra, finanziate nelle precedenti manovre. Soprattutto, a livello locale cambierà il sistema di reclutamento, scollegandolo dalle fuoruscite e agganciandolo alla sostenibilità finanziaria.