pensioni, domandeRivalutazione dei rimborsi sulla base della normativa vigente a partire dal 1° gennaio 2014, l’importo degli assegni vitalizi dei politici farà soglia per l’applicazione del meccanismo di rivalutazione, piu’ fondi per i contratti di solidarietà. Sono questi gli emendamenti approvati ieri in Commissione Lavoro, che sta esaminando il decreto legge 65/2015, il provvedimento varato dal Cdm a fine maggio per rispondere alla sentenza della Corte Costituzionale sul blocco biennale dell’indicizzazione.

 

Rivalutazione dei Rimborsi. Passano in particolare quattro emendamenti dei dem: il primo precisa i contorni del meccanismo di rivalutazione dei rimborsi. A decorrere dal 1° gennaio 2014, le somme attribuite dal provvedimento governativo (20% di quanto corriposto nel biennio 2012-2013 per gli anni 2014 e 2015 e 50% a partire dal 2016) saranno rivalutate in base alla disciplina vigente. Una precisazione che dovrebbe portare nelle tasche dei pensionati qualcosa in piu’ rispetto a quanto fatto trapelare nei giorni scorsi dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.

 

Vitalizi dei Politici. Arriva anche una modifica per quanto riguarda la perequazione automatica delle pensioni: con una modifica sull’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, si prevede che il meccanismo di rivalutazione dovrà tenere conto altresì dell’importo degli assegni vitalizi derivanti da uffici elettivi. In pratica i vitalizi dei politici saranno presi in considerazione ai fini della determinazione delle fasce di pensione sulle quali applicare le percentuali di rivalutazione.  “L’emendamento – ha spiegato la relatrice Anna Giacobbe del Pd – fa sì che i vitalizi vengano cumulati ai trattamenti previdenziali come principio generale e non soltanto per questo decreto

 

Contratti di solidarietà. Altri due emendamenti riguardano il finanziamento dei contratti di solidarietà sui quali si prevede l’innalzamento delle risorse per un importo di 220 milioni di euro per l’anno 2015 a carico del Fondo Sociale per l’occupazione e la Formazione. Passano, infatti, da 70 a 140 milioni le risorse per i contratti di tipo B (quelli per le aziende che non rientrano nel regime di Cigs e per le aziende artigiane) e sono stanziati ex novo altri 150 milioni per i contratti di tipo A.

 

Oggi si esamineranno invece gli emendamenti sulla “rivalutazione del montante contributivo” su cui sono stati presentati diversi emendamenti dalla maggioranza e dall’opposizione. Le richieste puntano ad evitare che la sterilizzazione del tasso di capitalizzazione del montante contributivo per chi esce nel corso del 2015  sia recuperato tramite una riduzione del medesimo tasso negli anni successivi.