Rinnovo Contratto Statali: ecco le prime stime sugli aumenti in busta paga in arrivo. Scopriamo assieme le prime elaborazioni.
A partire dalla firma del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale“, Il Governo ha avviato a tal proposito i primi confronti con i sindacati, cercando di coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori nella PA e fissando i primi obiettivi.
Adesso emergono le prime cifre che potrebbero riguardare gli aumenti in busta paga: scopriamoli.
Rinnovo Contratto Statali: le stime sugli aumenti in busta paga
Uno degli elementi più importanti del Patto è il rinnovo dei contratti relativi al triennio 2019-2021. Rinnovo che interessa oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e vedrà confluire l’elemento perequativo delle retribuzioni all’interno della retribuzione fondamentale.
Ad elaborare le prime stime sugli aumenti in busta paga che saranno introdotti con il rinnovo contratto degli Statali è la Federazione Confsal-Unsa, che ha delineato il calcolo degli aumenti in base alle risorse previste dal Governo.
le risorse stanziate dal Governo (circa 7,8 miliardi di euro) garantiranno un aumento medio del 4,07% a tutti i lavoratori impiegati nella Pubblica Amministrazione, con importi in busta paga che non saranno fissi (e uguali) per tutti ma cambieranno a seconda del settore di riferimento.
Secondo queste Risorse e tenendo conto della retribuzione media dei dipendenti, si prevedono i seguenti aumenti:
- Agenzie fiscali (Agenzia Entrate, Dogane, Demanio etc.) – stipendio medio intorno ai 37.294 euro l’anno –> aumento corrisponderebbe a circa 116,76 euro mensili lordi;
- ministeri – stipendio medio si aggira intorno ai 30.211 euro euro l’anno –> aumento corrisponderebbe a circa 94,58 euro mensili lordi;
- negli Enti pubblici non economici (come Inps e Inail) – stipendio medio intorno ai 40 mila euro euro l’anno –> aumento corrisponderebbe a circa 126 euro mensili lordi;
- amministrazioni locali (come i comunali) – stipendio medio si aggira intorno ai 29.135 euro l’anno –> aumento corrisponderebbe a circa 91 euro mensili lordi;
- lavoratori dipendenti del servizio sanitario (esclusi i medici, che fanno parte del personale dirigente e hanno una contrattazione separata) – aumento dovrebbe essere di poco più di 97 euro mensili lordi;
- infine personale della scuola – stipendio medio si aggira intorno ai 31.500 euro –>aumento corrisponderebbe a circa 98 euro mensili lordi.
Ovviamente si tratterebbe di importi medi e non fissi.
Il documento con l’elaborazione dati
Potete leggere qui il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
una vergogna. Dono di più io in beneficienza che lo Stato a me come lavoro. Quanto agli stipendi medi, significano che 2 arrivano a 40.000 euro, tutti gli altri a 25 e però abbiamo tutti 29. Da notare poi che le categorie che già hanno stipendi più alti avranno anche aumenti maggiori di chi già prende meno, seppur di poco. E naturalmente, si rinnova il contratto dopo 3 anni che è scaduto e siamo già fortunati, è capitato venisse rinnovato dopo 11 e più anni, con pesanti conseguenze anche sulle pensioni. Naturalmente, arretrati una tantum 20 euro.