Il Dipartimento della Funzione Pubblica prosegue nei rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021: il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha approvato l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto della dirigenza sanitaria.
Le trattative con le parti sociali entrano ora nel vivo: l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, ha convocato i sindacati per i primi giorni di febbraio.
Il rinnovo per l’area dirigenziale del comparto della Sanità riguarda 134.635 dirigenti, di cui circa 120 mila sono medici.
Scopriamo quali sono le novità contenute all’interno dell’atto di indirizzo.
Rinnovo contratto dirigenza sanitaria: approvato atto di indirizzo
Per quanto riguarda l’area Sanità, i medici del servizio pubblico riceveranno tutti gli arretrati dovuti. La contingente carenza di personale medico, soprattutto in alcuni ambiti specialistici, e il fenomeno delle dimissioni volontarie determinano la necessità di interventi a livello economico e operativo anche per limitare, per quanto possibile, le esternalizzazioni.
L’atto di indirizzo individua alcune linee di intervento per il sistema degli incarichi dirigenziali suggerendo una rimodulazione del sistema degli incarichi.
L’atto di indirizzo pertanto risponde quindi all’esigenza di incentivare l’ingresso nel Servizio sanitario nazionale (SSN) dei giovani e di fidelizzare i professionisti che già vi operano, prevedendo sviluppi di carriera, ma anche una migliore armonizzazione tra lavoro e vita privata.
Inoltre:
“particolare attenzione dovrà essere posta a quelle voci della retribuzione che valorizzano le condizioni di lavoro e al disagio che vanno considerate una priorità assoluta da garantire in un settore come quello della Sanità che opera con continuità, assicurando il servizio 365 giorni/anno e 24ore/giorno e che presenta un costante invecchiamento della risorsa umana impiegata e, quindi, un particolare aggravio di impegno”.
E infine, per quanto riguarda il fenomeno delle dimissioni volontarie, si dovranno “prevedere strumenti diretti ad armonizzare le esigenze di vita e di lavoro, implementando le fattispecie e i contingenti di personale ammesso al rapporto di lavoro con impegno orario ridotto, anche in considerazione dell’età anagrafica”.
Le dichiarazioni del Ministro Zangrillo
“A fine 2022, questo Governo ha concluso accordi attesi da tempo, con la firma definitiva per il rinnovo di tre contratti nazionali di comparti fondamentali per il Paese come Sanità, Istruzione ed Enti locali. Una accelerazione importante nella conclusione della tornata contrattuale 2019-2021, che ha introdotto benefici economici per circa 2,2 milioni di dipendenti, circa l’85% del personale, con un investimento di 5 miliardi di euro”, ricorda il ministro Paolo Zangrillo: “Il dialogo con le parti sociali riprende in questo nuovo anno con ancora maggiore impegno”.
“Il Governo porrà un’attenzione particolare al comparto utilizzando tutti gli strumenti finanziari possibili per investire risorse in un settore strategico come quello della salute pubblica. Due anni di pandemia ci hanno insegnato tanto, faremo tesoro della criticità emerse non dimenticando l’eccezionalità di una situazione emergenziale a cui non eravamo preparati – conclude il Ministro Zangrillo -. Guardiamo dunque al futuro con senso di responsabilità, per avviare una nuova stagione contrattuale, in un confronto costruttivo con le parti sociali, che tenga conto del particolare momento in cui viviamo”.
Il testo completo dell’atto di indirizzo
Potete consultare qui di seguito il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it