Buone notizie sul fronte Pubblico Impiego: Renato Brunetta firma l’atto di indirizzo per il Rinnovo Contratti Dipendenti Pubblici 2021.
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha infatti firmato l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto delle funzioni centrali.
Si tratta come sempre di un segnale importante, poiché l’avvio delle trattative per questo comparto è significativo anche per tutti gli altri comparti del lavoro pubblico.
Trattative già avviate
Nei prossimi giorni l’Aran potrà quindi convocare le organizzazioni sindacali per l’avvio delle trattative.
Può dirsi raggiunto uno dei primi obiettivi del patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato da Governo e sindacati il 10 marzo 2021.
Venerdì 29 aprile alle 15 si avvia in Aran la tornata contrattuale 2019-2021. Si partirà con il contratto delle funzioni centrali (Ministeri, Enti pubblici non economici, Agenzie fiscali) e riguarderà circa 224 mila dipendenti.
I contratti, oltre a stabilire gli incrementi retributivi, dovranno disciplinare gli istituti normativi ed economici di lavoro agile e riformare l’ordinamento professionale di tutti i comparti.
Appena le Regioni formalizzeranno l’atto di indirizzo potranno avviarsi le trattative anche per il rinnovo del comparto sanità.
Rinnovo Contratti Dipendenti Pubblici 2021: Renato Brunetta firma l’atto di indirizzo
Se non ci saranno intoppi, il contratto si potrà chiudere entro la primavera. E questo consentirà l’arrivo in busta paga degli aumenti entro la fine del 2021.
In rampa di lancio anche il contratto della sanità, il cui atto di indirizzo è in fase di definizione da parte delle Regioni. Anche in questo caso l’impulso dato dal Ministro potrebbe consentire una rapida conclusione dell’accordo relativo al personale della sanità così duramente impegnato nell’emergenza Covid.
A questo link potete consultare il testo dell’atto di indirizzo per il rinnovo dei Contratti Pubblici.
“Aumenti in busta paga entro fine anno”
“Mi auguro – afferma il ministro – che lo sblocco delle trattative consenta la conclusione dei contratti collettivi, almeno quelli riferiti ai comparti (funzioni centrali, sanità, istruzione e funzioni locali), con i relativi aumenti in busta paga entro la fine dell’anno, per chiudere poi i contratti della dirigenza nei primi mesi del 2022“.
Non bisogna infatti dimenticare che il responsabile della Funzione pubblica da quando siede a Palazzo Vidoni punta alla chiusura rapida delle trattative per i rinnovi, con un’ipotesi di aumento di 107 euro medi mensili a regime per il triennio 2019-2021.
L’ipotesi del CCNL quadro
La firma dell’atto di indirizzo segue all’accordo tra Aran e le organizzazioni di categoria che hanno sottoscritto l’ipotesi di CCNL quadro per la definizione dei comparti e delle aree per il triennio 2019-21.
Il testo contrattuale, primo atto della nuova stagione negoziale, definisce la composizione dei comparti di contrattazione collettiva per il triennio 2019-2021.
Vengono confermanti, anche con riguardo all’assetto, i comparti:
- Funzioni centrali
- Istruzione e ricerca
- Funzioni locali
- e Sanità.
Per quanto attiene alle Aree della dirigenza, ferma restando l’articolazione nelle quattro aree già definite dal precedente CCNQ, le parti hanno ritenuto opportuno proseguire il negoziato al fine di definirne la composizione.
A questo link potete consultare il testo completo dell’ipotesi di CCNL quadro.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it