Scopriamo quali sono le principali novità in materia di progressioni economiche e di posizioni organizzative nell’intesa preliminare raggiunta sul rinnovo del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) degli Statali per il comparto delle Funzioni Centrali.
Il recente accordo firmato tra l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e alcune sigle sindacali segna una tappa fondamentale per il rinnovo contrattuale per il triennio 2022-2024.
Questo contratto riguarda circa 195.000 dipendenti, tra cui coloro impiegati nei ministeri, nelle agenzie fiscali e negli enti economici.
Si tratta di un testo importante, poiché servirà a porre le basi di contrattazione e sarà (in linea generale) indicativo anche per tutti gli altri comparti pubblici, dagli enti locali, alla sanità per arrivare fino alla scuola.
Rinnovo CCNL Statali: le novità su progressioni economiche e posizioni organizzative
L’intesa stabilisce le linee di riferimento per il settore pubblico, toccando temi che spaziano dall’avanzamento professionale ai riconoscimenti per ruoli organizzativi.
In questo breve approfondimento focalizzeremo la nostra attenzione proprio su questi aspetti.
Progressioni economiche
Le progressioni economiche rappresentano una delle principali leve di valorizzazione del personale nella Pubblica amministrazione. Si tratta di incrementi salariali, detti “differenziali stipendiali”, che riconoscono e premiano l’esperienza e la crescita professionale dei dipendenti. Questi differenziali hanno una natura strutturale e sono pertanto stabilmente integrati nello stipendio base, distribuiti su tredici mensilità. La struttura e il numero dei differenziali accessibili variano in base all’area di classificazione a cui appartiene il dipendente, con i parametri specificati nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) attualmente in vigore.
Il processo per ottenere tali progressioni è regolato da una procedura interna di selezione, indetta annualmente e finanziata con risorse specifiche destinate al miglioramento retributivo. Questo sistema mira a incentivare il merito e la continuità professionale all’interno delle diverse aree lavorative, ma introduce anche criteri che evitano concentrazioni eccessive degli aumenti in una sola parte del personale. In particolare, solo i dipendenti che non hanno beneficiato di incrementi negli ultimi tre anni possono partecipare al processo di selezione, sebbene il requisito possa essere modulato a due o quattro anni in base agli accordi di contrattazione integrativa, che possono adeguarlo alle esigenze locali.
La selezione considera diversi parametri, tra cui:
- l’anzianità di servizio
- la media delle valutazioni delle prestazioni degli ultimi tre anni
- e le competenze professionali acquisite, le cosiddette skill, elementi che riflettono l’impegno e le capacità di ciascun dipendente.
Per garantire equità e incentivare la crescita professionale anche di chi è rimasto più a lungo senza avanzamenti, il sistema prevede un punteggio aggiuntivo per coloro che non hanno ottenuto differenziali da oltre sei anni. In questo modo, si evita che i lavoratori più anziani o con minori opportunità di avanzamento restino esclusi dai benefici economici, promuovendo una progressione equa e diffusa all’interno dell’organizzazione.
Posizioni organizzative
Il rinnovo contrattuale apporta modifiche importanti alle posizioni organizzative e professionali, offrendo nuove opportunità di crescita ai funzionari. Questi incarichi conferiscono responsabilità più elevate rispetto ai ruoli ordinari, rendendo necessario un grado di qualificazione avanzata e, in alcuni casi, l’iscrizione a ordini professionali specifici, soprattutto quando le mansioni implicano competenze specialistiche. I dipendenti che assumono tali incarichi ricevono un’indennità annuale, il cui valore varia tra 1.200 e 3.500 euro lordi, in base alla complessità e al livello di responsabilità della posizione. Questo importo può essere ulteriormente incrementato tramite la contrattazione integrativa locale, eventualmente incorporando voci accessorie come le indennità per lavoro straordinario.
Gli incarichi organizzativi e professionali hanno una durata massima di tre anni e sono assegnati secondo criteri che valutano:
- la preparazione professionale
- le attitudini personali
- e le capacità dimostrate dal dipendente.
Durante questo periodo, è previsto un monitoraggio annuale, mirato a verificare che il dipendente stia svolgendo le funzioni affidate in linea con le direttive dell’amministrazione. In caso di mancato adempimento degli obiettivi, inosservanza delle direttive, riorganizzazione dell’ufficio o esiti negativi della valutazione, l’incarico può essere revocato. Questo sistema di monitoraggio non solo garantisce il rispetto degli standard di performance, ma consente anche una gestione più flessibile delle posizioni, in base alle necessità dell’amministrazione.
Un ulteriore elemento innovativo introdotto dal contratto riguarda i dipendenti che hanno ricoperto incarichi organizzativi per un periodo complessivo di oltre otto anni, anche non consecutivi. Per questi funzionari, è previsto il diritto di ottenere un nuovo incarico organizzativo, a meno che non vi siano motivi specifici per una revoca. Questa misura vuole riconoscere l’esperienza accumulata e garantire una continuità professionale, consentendo ai funzionari esperti di mantenere un ruolo di rilievo all’interno dell’organizzazione.
Il testo dell’intesa sottoscritta
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