Nell’intesa preliminare raggiunta sul rinnovo del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) degli Statali, dedicato al comparto delle Funzioni Centrali, per il triennio 2022-2024 una sezione è dedicata alle nuove regole sulla cosiddetta settimana corta.


Il recente accordo firmato tra l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e alcune sigle sindacali segna una tappa fondamentale per il rinnovo contrattuale per il triennio 2022-2024.

Questa nuova intesa, che coinvolge circa 195.000 dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti economici, introduce innovazioni importanti, tra cui la possibilità di optare per la “settimana corta”. Il contratto, valido per il triennio 2022-2024, è stato firmato dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e alcune organizzazioni sindacali, e pone le basi per accordi che potranno ispirare anche altri comparti del settore pubblico, come enti locali, sanità e scuola.

Rinnovo CCNL Statali 2024, tutto sulla settimana corta

Si tratta di un importante banco di prova per la riorganizzazione del lavoro pubblico. L’introduzione della settimana corta e di nuovi criteri per i turni mostra l’impegno delle parti coinvolte a migliorare la flessibilità organizzativa e la qualità della vita lavorativa, pur mantenendo il focus sull’efficienza dei servizi.

Settimana corta: sperimentazione volontaria e organizzazione del lavoro

Questa modalità di lavoro, basata su adesione volontaria, permette ai dipendenti di organizzare le 36 ore settimanali su quattro giorni, prevedendo turni giornalieri di nove ore, più la pausa pranzo. Non si tratta però di un’opzione automatica: ogni ufficio dovrà valutare la propria capacità di garantire una copertura costante dei servizi, accordandosi con i rappresentanti sindacali per assicurare che questa nuova organizzazione non comprometta l’efficacia operativa.

Il presidente dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran), Antonio Naddeo, ha evidenziato come la flessibilità oraria rappresenti un passo verso un maggiore benessere dei lavoratori, con benefici potenziali anche per la produttività. Naddeo ha sottolineato che questa riorganizzazione non può avvenire a discapito dell’efficienza dei servizi, per cui le amministrazioni dovranno adottare soluzioni adatte a evitare disservizi.

Nuovi criteri per i turni di lavoro

La sperimentazione della settimana corta si inserisce in un quadro più ampio di riorganizzazione dell’orario di lavoro. Le linee guida stabiliscono specifici criteri per gestire i turni diurni, notturni e festivi, che includono una rotazione continua del personale per garantire la copertura necessaria. Un elemento chiave di questa struttura è la previsione di un periodo di riposo minimo di 11 ore tra un turno e l’altro, a tutela della salute dei dipendenti.

Il turno notturno, che copre la fascia oraria dalle 22:00 alle 6:00, e i turni nei giorni festivi prevedono compensi aggiuntivi per chi lavora in orari più disagiati. Questo sistema di incentivi è pensato per riconoscere l’impegno di chi si occupa di garantire servizi in fasce orarie particolarmente difficili.

Dettaglio delle maggiorazioni orarie

La riorganizzazione introduce anche una struttura di compensi variabile in base al tipo di turno:

  • chi lavora nei turni diurni (dalle 6:00 alle 22:00) ha diritto a una maggiorazione del 10% sulla retribuzione oraria;
  • per i turni notturni o festivi è prevista una maggiorazione del 30%;
  • se un turno è sia notturno che festivo, la maggiorazione sale al 50%;
  • nei festivi infrasettimanali, la maggiorazione può arrivare fino al 100%.

Questi compensi aggiuntivi si applicano esclusivamente alle ore effettivamente lavorate e sono finanziati tramite il Fondo risorse decentrate. Per rispondere alle specifiche esigenze delle varie amministrazioni, tali maggiorazioni potranno essere adeguate attraverso contrattazioni integrative.

Esenzioni e tutele per i lavoratori

Particolari categorie di dipendenti, come coloro che presentano situazioni personali o familiari delicate, potranno richiedere l’esonero dai turni notturni. Inoltre, le lavoratrici in gravidanza e le neo-mamme con figli di età inferiore a un anno saranno automaticamente escluse da questi turni. Questa misura mira a bilanciare le esigenze operative con il rispetto delle condizioni personali dei lavoratori, confermando l’impegno dell’amministrazione nel garantire un ambiente lavorativo inclusivo e rispettoso delle esigenze individuali.

Il testo dell’intesa sottoscritta

Qui il documento completo.

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