Approvato da Palazzo Chigi in via definitiva il decreto legislativo sull’assorbimento della Guardia Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri.
Con l’approvazione definitiva del testo del decreto legislativo sull’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri si avvicina il cambio di divisa per oltre 7mila forestali. La Delega, prevista in attuazione della Legge Madia (legge 124/2015), conferma l’impianto generale nello schema del provvedimento diffuso dal Governo ad inizio anno con alcune limature volte a recepire i pareri del Consiglio di Stato, della Conferenza Unificata e delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato.
Il documento reca in particolare la successione dell’Arma dei Carabinieri in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi del Corpo Forestale dello Stato, compresi i contratti individuali di lavoro stipulati col personale assunto ai sensi della legge 124/1985. Nel tentativo di mantenere inalterate le funzioni attualmente svolte dai forestali all’Arma dei Carabinieri saranno attribuite le funzioni in materia di sicurezza ambientale, forestale e agroalimentare. In particolare l’Arma dovrà prevenire e reprimere le violazioni compiute in danno dell’ambiente, del patrimonio faunistico e naturalistico nazionale, le frodi in danno della qualità delle produzioni agroalimentari.
L’organizzazione forestale dell’Arma comprenderà reparti dedicati, in via prioritari o esclusiva, all’espletamento, nell’ambito delle competenze attribuite all’Arma dei Carabinieri, di compiti particolari o che svolgono attività di elevata specializzazione in materia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, a sostegno o con il supporto dell’organizzazione territoriale. Il trasferimento prevede comunque piccoli contingenti specializzati riservati ai Vigili del fuoco, alla Polizia e alla Guardia di finanza. Il decreto allega al riguardo una tavola con l’indicazione delle amministrazioni riceventi il personale del corpo forestale.
La migrazione. Molto complessa e macchinosa la procedura per il trasferimento delle risorse umane, circa 7800 forestali effettivi. Sarà il Capo del Corpo forestale dello Stato sulla base di specifici criteri, elencati in ordine di priorità, legati alle funzioni attribuite, ad individuare preliminarmente l’amministrazione di destinazione (Arma dei Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco o Ministero delle Politiche Agricole) per tutto il personale dipendente, adottando uno specifico provvedimento entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo. Il trasferimento del personale avverrà in diretta corrispondenza delle funzioni attribuite, salvaguardandone l’unitarietà e la professionalità esistenti. Ma entro i successivi 60 giorni gli interessati potranno presentare domanda per essere destinati ad altra amministrazione dello Stato alla quale la Delega stessa attribuisce funzioni, competenze e attività del Corpo forestale dello Stato (in particolare Guardia Di Finanza, Vigili del Fuoco, Ministero delle Politiche Agricole, Arma dei Carabinieri), ovvero optare, anche in via subordinata alla prima scelta, per un’altra amministrazione statale tra quelle che saranno individuate da un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in ragione dei posti disponibili e tenuto conto del rispettivo fabbisogno privatizzando, pertanto, il rapporto di lavoro.
Il Dpr stabilirà, infatti, quelle amministrazioni statali ove è consentito ricollocare un limitato contingente di personale del Corpo (il Consiglio di Stato ha suggerito al Governo di fissare in 200 il numero delle domande accoglibili per non rischiare un esodo verso le amministrazioni civili), anche in relazione alla professionalità posseduta e con conseguente attribuzione dell’assegno ad personam, così come espressamente previsto dalla delega volto a mantenere il medesimo trattamento economico di origine. Lo stesso provvedimento indicherà le modalità per effettuare tale opzione di transito e definirà i criteri da applicare alle procedure di mobilità e le tabelle di equiparazione tra le qualifiche del Corpo e quelle delle amministrazioni acquirenti.
Il Capo del Corpo forestale dello Stato, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande, emetterà il provvedimento definitivo di assegnazione alle amministrazioni , pubblicandolo sul Bollettino ufficiale del Corpo e dandone comunicazione alle amministrazioni interessate e al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il transito nell’arma dei Carabinieri
La maggior parte dei 7.781 forestali interessati dalla procedura transiterà comunque nell’Arma (alla quale sono state riservate ben 7.034 unità) e nel farlo si prevede una fase transitoria con la creazione di specifici ruoli ad esaurimento. Il personale proveniente dal Corpo forestale, a secondo del ruolo di appartenenza, sarà cioè collocato in un corrispondente ruolo forestale dell’Arma con l’assunzione contestualmente dello status militare. A tale scopo vengono istituiti sette ruoli che, a parte l’immissione iniziale, non saranno in prosieguo alimentati e sono quindi destinati ad esaurirsi. Per il personale transitato nei suddetti ruoli ad esaurimento continuano ad applicarsi i limiti di età e la progressione di carriera prevista nel Corpo di provenienza. Il transito avviene secondo la corrispondenza dei gradi militari ai sensi dell’art. 632 del codice dell’ordinamento militare, con l’anzianità nella qualifica posseduta e mantenendo l’ordine di ruolo acquisito nel ruolo di provenienza (senza tuttavia l’attribuzione dell’ausiliaria).
Questa la situazione transitoria. Relativamente alla situazione “a regime” è prevista la costituzione del “ruolo forestale degli ufficiali dell’Arma dei carabinieri“, alimentato mediante pubblico concorso, per titoli ed esami, al quale possono partecipare i cittadini italiani che non abbiano superato il trentaduesimo anno di età, in possesso di laurea magistrale o specialistica pertinente alla specifica professionalità del ruolo e, con riserva non superiore al venti per cento dei posti disponibili, i militari dell’Arma, appartenenti ai ruoli non direttivi e non dirigenti, che non abbiano superato il quarantesimo anno di età.
Il transito negli altri ruoli
Chi invece passerà nel Corpo dei Vigili del fuoco (390 unità) sarà inquadrato nei ruoli speciali antincendio boschivi (AIB) ad esaurimento con l’assunzione delle qualifiche previste nell’ ordinamento del Corpo dei vigili del fuoco, secondo una tabella di corrispondenza allegata al provvedimento. Al personale appartenente ai ruoli ad esaurimento si applicheranno le disposizioni vigenti per il corrispondente personale dei vigili del fuoco in materia di stato giuridico, progressione in carriera e trattamento economico.
Per le unità transitate nella Guardia di Finanza (84 unità) e nella Polizia di Stato (126 unità) è previsto l’inserimento a pettine nei corrispondenti ruoli dopo l’ultimo pari grado o qualifica avente la medesima decorrenza di qualifica e denominazione. Le modalità di inquadramento per il personale assorbito nelle diverse Forze di polizia non sono, pertanto, del tutto omogenee e la progressione in carriera corrispondente a quella attualmente prevista nell’ambito del Corpo forestale resta sostanzialmente preservata nei soli ruoli ad esaurimento dell’Arma. Proprio su questo punto il Consiglio di Stato ha suggerito al Governo di introdurre nel provvedimento dei correttivi che possano prevenire iniziative e il contenzioso da parte del personale, fondate su disparità di trattamento, pericoli di “riformatio in peius” del trattamento economico e irragionevolezza dei regimi attribuiti con il transito.