Presentato il Rendiconto 2014 dei servizi resi ai cittadini e alle imprese da parte dell’INPS. L’evento, cui ha partecipato un folto pubblico e le principali autorità e rappresentanti delle parti sociali locali, ha visto la relazione di Antonio Di Marco Pizzongolo, direttore dell’area Metropolitana di Milano; di Antonio Pone, direttore regionale Lombardia, e di Tito Boeri, Presidente INPS.
Tito Boeri, nel corso della relazione, si è soffermato sull’opportunità di assicurare trasparenza sulle caratteristiche delle diverse gestioni pensionistiche, attività avviata attraverso l’operazione “INPS a porte aperte”, e informazione al singolo assicurato circa la sua posizione e l’importo potenziale della pensione al raggiungimento dei requisiti, per la quale ha avviato l’operazione “La mia pensione”.
Trascorso quasi un mese dall’avvio del progetto “La mia pensione”, l’Istituto è in grado di fornire i primi riscontri sul numero ed il gradimento degli utenti che hanno attivato il servizio. Con il progetto “La mia pensione” l’Inps metterà gradualmente a disposizione di circa 23 milioni di iscritti alle diverse gestioni previdenziali un servizio di simulazione e calcolo del futuro trattamento pensionistico. Nel primo mese di attivazione 908.935 cittadini hanno tentato l’accesso, di cui 222.461 al di sotto dei 40 anni e si sono effettuate 235.582 simulazioni della pensione. Dal 1° giugno potranno usufruire del servizio i lavoratori sotto i 50 anni con contribuzione versata al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, alle Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi (Artigiani e Commercianti, Coltivatori diretti, coloni e mezzadri), e alla Gestione separata.
“Il rendiconto è la risposta all’esigenza di trasparenza che la società e il Presidente Boeri chiedono con forza a un ente come l’INPS” ha voluto sottolineare Antonio Pone che ha soggiunto : “I numeri parlano chiaro: l’INPS, in Lombardia, nel 2014, ha saputo corrispondere all’esigenza di fare di più, utilizzando meno risorse“.
I dati esposti evidenziano, nonostante la crisi, una tenuta del numero delle aziende attive (255.785 in Lombardia – 95.310 a Milano) e un miglioramento degli incassi contributivi (che in regione passano da 16,7 a 17,0 mld di euro). Calano leggermente gli iscritti alla gestione artigiani (da 354.888 a 345.437 in regione), una stabilità dei contribuenti iscritti alla gestione commercianti, e una sostanziale stabilità nel biennio per gli incassi di entrambe le gestioni. Diminuiscono sensibilmente le dilazioni chieste dalle aziende (attorno al 20%) ma aumentano quelle chieste dai lavoratori autonomi (attorno al 50%), segno di una dicotomia tra gli operatori economici rispetto all’uscita dalla crisi.
“Abbiamo inteso sottolineare che i contributi non sono una tassa ma un investimento in sicurezza sociale e abbiamo voluto dimostrarlo dando conto delle prestazioni rese” ha dichiarato Antonio Di Marco.
1.891.619 pensioni, 97.188 assegni di invalidità, 639.014 pensioni ai superstiti in regione, sono il principale frutto della contribuzione raccolta. Calano le pensioni di anzianità, per effetto della cosiddetta “Riforma Fornero” e aumentano quelle assistenziali. Molto utilizzata in Lombardia la cosiddetta ”Opzione Donna”, più che nel resto d’Italia. Sempre alta la richiesta di prestazioni di sostegno del reddito, in particolare di CIGS (ai massimi storici con 142.224.860 ore autorizzate), di pagamento TFR (ai massimi storici con 240.912.574 di €) e di ASPI (ai massimi con 795.816.101 €), sempre riferiti alla regione, con identico trend anche su Milano.
“I dati del rendiconto mostrano una crisi che morde ancora ma anche una tenuta del sistema di welfare, che ha offerto prestazioni con volumi ai massimi storici ma con tempi di erogazione più contenuti” ha chiosato Antonio Pone, evidenziando che tutti gli indici di tempestività dei pagamenti sono migliorati. “E questo, nonostante una continua contrazione degli organici: già oggi abbiamo meno personale di quello che avevamo prima di incorporare INPDAP ed ENPALS e il trend continua da oltre un decennio”.
L’integrazione ha portato forti risparmi, soprattutto sul fronte delle dismissioni delle locazioni passive, che a regime saranno attorno ai 6 milioni di euro. Si prevede di rilasciare e valorizzare complessivamente 16 immobili di proprietà, di cui 9 sono già stati messi a reddito. Nel triennio, l’andamento delle voci di costo discrezionali, relativamente ai beni e servizi, è stato in costante diminuzione (-2% 2012/2013; -7% 2014/1013).