Si riapre la questione Quota 96 del 2012 in parlamento grazie a due emendamenti approvati e segnalati dai gruppi in V Commissione bilancio. L’approvazione da parte della V Commissione è importante, ma c’è ancora da superare la tegola della Ragioneria dello Stato.
Ieri notte abbiamo ricevuto gli emendamenti approvati in Commissione bilancio, tra essi due, segnalati dai gruppi (quindi con una marcia in più), riguardavano la questione Quota 96. In entrambi gli emendamenti, il primo che vede come primo firmatario l’On. Prataviera della Lega Nord, il secondo dall’On. Di Salvo di SEL.
Entrambi chiedono il pensionamento per 4 mila soggetti he abbiano maturato i requisiti entro l’anno scolastico 2011/2012. In entrambi gli emendamenti è previsto che l’Inps gestisca la richiesta di pensionamenti fino ad un numero non superiore a quello determinato per legge.
Nell’emendamento SEL, inoltre, troviamo un comma che riguarda le lavoratrici della scuola che entro l’anno scolastico 2011/2012 hanno maturato i requisiti per il pensionamento e successivamente abbiano optato per la liquidazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. Per queste lavoratrici, con un finanziamento di 600 mila euro annui dal 2014, potrebbero chiedere, qualora l’emendamento fosse trasformato in legge che il trattamento loro erogato sia ricalcolato sulla base delle vecchie regole.
Si tratta di due importanti emendamenti, che hanno avuto l’avallo della Commissione, ma che, come dicevamo nell’abstract, dovranno superare il vaglio della Ragioneria dello Stato, che in passato non è stata tenera con le ragioni dei Quota 96. Infatti, secondo la RgS, il calcolo degli aventi diritto va oltre i 4 mila segnalati, dato che bisogna considerare quanti potrebbero pretendere gli stessi diritti, a partire da quanti negli anni sono andati già in pensione. Bisognerà anche vedere se la copertura finanziaria prevista sarà ritenuta solida.
C’è anche da dire che il numero dei Quota 96 del 2012 si è andato assottigliando negli anni, quindi gli aventi diritto potrebbero anche essere inferiori, si calcola intorno ai 3 mila. Vedremo se alla Ragioneria basterà.
Ricordiamo che, dopo due anni di purgatorio, i prof si erano quindi illusi di poter andare finalmente in pensione a partire dal 1° settembre. Ma poi era intervenuta la Ragioneria generale, che aveva espresso forti perplessità sul costo del pensionamento (circa 50 milioni nel 2014), anche senza liquidare loro il trattamento di fine rapporto. Dubbi che avevano spinto il governo a fare marcia indietro: e a sopprimere con un solo tratto di penna l’emendamento, e quindi l’illusione dei 4 mila.
FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)