Quota 100, a Gennaio 2019 verrà presentato il decreto ad hoc. Dentro anche Opzione Donna e Ape sociale. Le novità.
Il Sottosegretario al Welfare, Claudio Durigon, conferma la presentazione di un decreto legge sulle pensioni tra il 10 ed il 12 Gennaio. Dentro anche opzione donna, proroga ape social e blocco della speranza di vita.
Il Governo sta mettendo a punto il decreto legge sulle pensioni che dovrebbe essere approvato tra il 10 e il 12 gennaio. Lo ha detto il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon confermando il timing dopo l’approvazione definitiva della Legge di bilancio, prevista a fine mese. Il provvedimento segnerà anche il ritorno del consiglio di amministrazione per l’Inps e l’Inail, con l’abolizione dell’attuale disciplina sul presidente unico. Contestualmente o poco più avanti sarà varato quello relativo al reddito e alla pensione di cittadinanza, l’altra misura centrale del programma di Governo.
Per quanto riguarda le pensioni il congegno è praticamente definito. Dal prossimo anno chi avrà maturato il doppio requisito di un’età anagrafica di 62 anni e 38 anni di contributi, potrà lasciare il lavoro in anticipo ed andare in pensione. Ci saranno finestre trimestrali ogni anno, con la prima che dovrebbe scattare il 1° aprile 2019. Per i dipendenti pubblici l’attesa sarà un pò più lunga di sei mesi (3 di finestra + 3 di preavviso), dunque le prime uscite dovrebbero aversi dal 1° luglio 2019. La misura avrà carattere sperimentale, durerà per un triennio 2019-2021, con l’obiettivo, per ora solo programmatico, di introdurre una finestra a 41 anni di contributi per tutti a partire dal 2022. Chi sceglie l’uscita anticipata avrà anche il divieto di cumulo reddito/pensione oltre i 5mila euro annui sino al perfezionamento dell’età pensionabile, cioè sino a 67 anni. Nessuna modifica sul meccanismo di calcolo della pensione.
Le altre modifiche in arrivo
Il pacchetto di modifiche alla Fornero si completa con la proroga (solo) di un anno dell’opzione donna, cioè la possibilità per le lavoratrici dipendenti ed autonome di uscire anticipatamente accettando il ricalcolo contributivo dell’assegno (dunque coinvolgerà le nate sino al 1959), e dell’Ape sociale per le categorie più disagiate (sino al 31 dicembre 2019 dall’attuale 31 dicembre 2018), il blocco del prossimo scatto della speranza di vita per le pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne; 41 anni i lavoratori precoci); l’introduzione di norme che agevolino il riscatto ai fini pensionistici dei periodi non lavorati; una disposizione ad hoc per consentire il prepensionamento di piloti ed assistenti di volo.
Anche per l’accesso alla pensione anticipata – al pari di quanto previsto per la quota 100 – saranno introdotte delle finestre di slittamento, dunque il lavoratore, a differenza di quanto accade attualmente, dovrà attendere un periodo tra la data di maturazione del requisiti e quella di prima decorrenza del rateo pensionistico. Non sarà toccato il meccanismo che consente il cumulo gratuito della contribuzione mista (si dovrà chiarire però se potrà essere utilizzato per integrare i 38 anni di contributi necessari per la quota 100) nè l’ape volontario che resterà in vigore sino al 31 dicembre 2019. Scatterà, invece, come previsto l’innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia che passerà così a 67 anni dagli attuali 66 anni e 7 mesi così come la riduzione dei coefficienti di trasformazione dei montanti contributivi di cui alla legge 335/1995.
In questo contesto fluido va segnalato che alcune modifiche sul fronte previdenziale hanno preso la via della Legge di Bilancio. In particolare tra le principali misure, come già anticipato da PensioniOggi, sta debuttando il contributo di solidarietà alle pensioni d’oro; il taglio dell’indicizzazione dei trattamenti superiori a tre volte il minimo, la proroga dell’indennizzo ai commercianti per la cessazione definitiva dell’attività, una nuova proroga della mobilità in deroga.