Quota 100, per Boeri i costi non sono sostenibili: ecco perchè. L’allarme sui costi della manovra è stato lanciato in audizione alla Camera dal presidente dell’INPS.
Tito Boeri non rinuncia a dire la sua sulla riforma pensionistica Quota 100, che continua ad avversare tenacemente.
Dal Presidente dell’Inps Tito Boeri emerge una forte perplessità in merito all’efficacia della nuova pensione anticipata tramite la quota 100 al fine di ripensare la legge Fornero.
Ad una domanda diretta sul punto durante la trasmissione televisiva ‘8 e mezzo’, l’economista risponde “no, assolutamente no”, evidenziando che al contrario la situazione appare paradossale, visto che le “le risorse per finanziare il pensionamento a 62 anni di età e 38 di contributi arrivano in maggior parte dalla deindicizzazione delle pensioni introdotta nel 2011″ con l’ormai noto blocco delle perequazioni.
Il grosso del costo di quota 100, aveva lanciato l’allarme Boeri nel corso di una audizione alla commissione Lavoro del Senato stamane, “graverà comunque sulle generazioni future”.
Se la misura resterà sperimentale per tre anni (e fino al 2026 per la pensione anticipata) aumenterà, ha spiegato,
“il debito implicito di 38 miliardi. Se queste misure diventassero strutturali l’aumento del debito implicito lieviterebbe a oltre 90 miliardi”.
Ad oggi sono arrivate all’Inps più di 18.000 domande per l’accesso alla pensione con ‘quota 100’, un terzo da dipendenti pubblici.
“Il debito implicito del sistema pensionistico è destinato ad aumentare sia per effetto del nuovo canale di uscita anticipata che del congelamento degli adeguamenti della speranza di vita per le pensioni anticipate”.
Boeri ha poi avvisato che l’INPS dovrebbe inviare a marzo 1 milione di buste arancioni ai potenziali interessati alla pensione con ‘quota 100’ per incoraggiare ad acquisire l’identità digitale ed utilizzare interattivamente il programma “La mia pensione futura”.