pensioni-minime-mille-euroEcco le rilevazioni dell’Osservatorio dei conti pubblici italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sulla proposta di alzare le pensioni minime a mille euro.


Il report dell’Osservatorio, guidato da Carlo Cottarelli, analizza la proposta avanzata dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Lo studio portato avanti dai membri dell’Osservatorio, dunque, pone una lente d’ingrandimento sulle ricadute di questa proposta in termini economici.

Il costo di queste pensioni minime portate a mille euro sarà troppo alto? Oppure no? Scopriamolo.

Le pensioni minime in Italia

Secondo quanto evidenziato il Report è lapalissiano che il trattamento relativo alle pensioni minime italiane può variare da un anno all’altro, dato che tutte le pensioni sono indicizzate al tasso di inflazione con un ritardo di un anno.

A partire da gennaio 2022, l’indicizzazione viene quindi effettuata con il tasso di inflazione del 2021 (1,7 per cento) che, nel caso della pensione minima, prevede una rivalutazione da 515,58 euro nel 2021 (uguale a quella del 2020).

Tale rivalutazione è comunque provvisoria poiché è stata determinata sulla base di una stima effettuata a novembre 2021, quando ancora mancavano i dati relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021.

Dai dati del 2020 dell’Inps, che sono i più recenti, l’Osservatorio ricava che i pensionati sotto i 1.031,16 euro sono il 37% (6 milioni) contro un numero di pensioni pari al 64% (14,5 milioni).

Questo – si legge – è probabilmente legato al fatto che nel reddito pensionistico si cumulano pensioni diverse, principalmente assistenziali, che collocano il pensionato in classi di reddito più elevate rispetto a quelle più basse in cui si era posizionata la singola pensione.

Quanto costerebbe alzare le pensioni minime a mille euro?

Ciò detto, quanto peserebbe e costerebbe questo innalzamento delle pensioni minime?

Se si volesse portare a 1.000 euro il reddito pensionistico di tutti i percettori di pensione minima (già rivalutata a partire da novembre 2022 del 2,2 per cento per effetto del Decreto Aiuti Bis del governo Draghi), il costo della riforma sarebbe di circa 19,5 miliardi.

Aggiungendo i pensionati con un reddito fino a due volte il minimo (la maggior parte di quali ha un reddito pensionistico inferiore a 1.000 euro) il conto salirebbe a 33 miliardi lordi.

Dunque, considerando la rivalutazione del 2,2 per cento del decreto Aiuti Bis a partire da novembre 2022 (che interesserebbe i redditi fino a 6 volte il trattamento minimo) e ipotizzando un numero di pensionati per le prime due fasce uguale a quello del 2020, il costo della riforma si ridurrebbe di poco:

  • 31,2 miliardi euro
  • di cui 19,5 miliardi per sole pensioni inferiori al minimo.

Il testo completo del Report

Potete consultare qui il testo completo del documento dell’Osservatorio.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it