PROVINCE: GOVERNO VARA RIORDINO, PASSANO DA 86 A 51Il decreto sulla mobilità del personale delle province in esubero è in dirittura di arrivo. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sulla mobilità obbligatoria per gli statali fra i diversi settori della Pubblica amministrazione, si attende il decreto che chiarirà i criteri di un’altra mobilità, quella dei circa 18 mila provinciali che devono essere ricollocati dopo lo svuotamento delle funzioni provinciali previsto dalla legge Delrio. Anche se non è stata raggiunta un’intesa con le Regioni, il 14 settembre il Consiglio dei ministri ha infatti adottato ufficialmente il provvedimento che ora attende solo la registrazione presso la Corte dei Conti e, quindi, la pubblicazione ufficiale in Gazzetta. Il decreto regolerà, in particolare, gli spostamenti dei dipendenti delle Province, del personale di polizia provinciale e del personale della Croce Rossa Italiana.

 

La prima tappa della mobilità delle Province è fissata per il 31 ottobre quando le aree vaste, cioè le ex province, dovranno fornire i dati precisi sui dipendenti in soprannumero. Entro la stessa data le regioni, in base al decreto sugli enti locali (Dl 78/2015), dovranno definito le leggi con cui decidono le funzioni, e quindi i dipendenti, delle Province da assorbire in attuazione della legge Delrio, che prevede il superamento del livello di governo provinciale.

 

I lavoratori che non avranno trovato una collocazione nella nuova articolazione delle funzioni dovranno essere inseriti in appositi elenchi, da spedire al portale dedicato alla mobilità. Questo personale sarà ricevuto da tutte le altre amministrazioni diverse dalle province, ad iniziare dalle Regioni e dai Comuni sino ad arrivare alle pubbliche amministrazioni centrali. Per quanto riguarda i tempi ci vorranno altri 30 giorni per consentire agli enti riceventi di inserire nel portale sulla mobilità i posti a disposizione. Quindi entro fine gennaio il personale interessato verrà chiamato ad esprimere la preferenza in base ai posti disponibili pubblicati sul portale dalle amministrazioni riceventi. In caso contrario la Funzione Pubblica procederà alle assegnazioni in via unilaterale.Nell’attribuzione della destinazione saranno tenute comunque in considerazione l’eventuale fruizione dei permessi e dei congedi per assistere familiari in condizione di disabilità, i carichi di famiglia e l’età anagrafica (nel decreto si prevede un preciso punteggio per ciascuna di queste voci da far valere al momento del trasferimento).

 

Da notare che i dipendenti trasferiti manterranno il trattamento economico fondamentale e accessorio “limitatamente alle voci con carattere di generalità e natura fissa e continuativa”. Con perdita dunque delle voci accessorie e quelle indennità legate alla specifica funzione ricoperta del lavoratore (che peraltro sono di difficile individuazione). Un punto questo fortemente contestato dalla parte sindacale che mirava alla conferma dell’emendamento dello “zainetto”, previsto nella legge Delrio, con il sostanziale mantenimento totale della busta paga erogata dall’amministrazione di partenza. Il Governo su questo aspetto però ha fatto marcia indietro a causa dei tagli miliardari previsti con le ultime manovre.