Progressioni Verticali 2019: Corte dei Conti, con la Deliberazione 17/12/2018, n. 140, si pronuncia sulla materia. Ecco quali sono le novità.
Progressioni Verticali 2019, la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo della Campania, con la deliberazione del 17 dicembre 2018, n. 140, in controtendenza rispetto all’orientamento prevalente, ha ritenuto che le progressioni verticali – ex art. 22, comma 15, del D.Lgs. n.75/2017 – siano ammesse solo entro un determinato tetto piuttosto restrittivo.
Ricordiamo che già l’anno scorso la Corte dei Conti aveva fornito chiarimenti sull’argomento. In questo caso, la risposta permetteva di ampliare la platea dei possibili concorsi interni, difficilmente realizzabile se, invece, il parametro fosse stato da verificare sul singolo esercizio.
Il problema si pone in quanto il riferimento espresso nella normativa è al numero di posti. Proseguendo nell’analisi della disciplina, si rileva che tale denominatore deve essere posto in relazione con “[i posti] previsti nei piani dei fabbisogni come nuove assunzioni consentite”.
È necessario, quindi, tenere in opportuna considerazione il piano dei fabbisogni che, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del d.lgsl. 75/2017, rappresenta lo strumento per individuare le esigenze di personale “allo scopo di ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche disponibili e perseguire obiettivi di performance organizzativa, efficienza, economicità e qualità dei servizi ai cittadini, le amministrazioni pubbliche” (in questi termini cfr. Corte dei conti, sez. contr. Puglia, deliberazione n. 111/2018).
Progressioni Verticali 2019, Corte dei Conti espone il suo punto di vista
Nello specifico, le progressioni verticali 2019 per la Corte dei Conti sono ammesse solo entro il tetto del 20% delle capacità assunzionali intese per teste e non per valore finanziario.
Dunque il Comune potrà, per il triennio 2018-2020, attivare procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo, rispettando il limite numerico del 20%, rimodulando qualitativamente e quantitativamente la propria consistenza di personale, mediante nuove assunzioni consentite per la relativa area o categoria ed in base ai fabbisogni programmati.