“È passata una settimana e solo poco più della metà dei 9 mila docenti ha detto sì alla proposta-ricatto di assunzione del piano straordinario previsto dalla riforma”. Lo afferma in una nota l’Anief. “Con 5 mila accettazioni che rappresentano una cifra esigua, se si pensa che erano 16 mila i posti messi in palio, residuali delle fasi precedenti. Nel frattempo, il Miur consiglia ai presidi di accantonare altri 5 mila posti che saranno assegnati nella fase C per garantire gli esoneri ai vicari”. L’Anief annuncia, pertanto, l’apertura dei “ricorsi contro la cancellazione da graduatoria ad esaurimento e di merito da parte sia di chi rifiuta sia di chi accetta il ricatto della proposta di incarico fuori regione, ritenendo illegittima l’interpretazione della legge”.
“Non e’ un caso se nella stessa Legge 107/2015 e’ stato previsto un piano straordinario per la mobilita’ ancora dai contorni confusi. Tutte queste contraddizioni appaiono sempre piu’ evidente e sono confermate dalla titubanza di 4mila precari che, invece di brindare all’assunzione nei ruoli dello Stato, in queste ore stanno valutando pro e contro dell’accettare una nomina che gli potrebbe stravolgere la vita – sottolinea l’Anief -. Professionale e privata. Non a caso, in tanto hanno gia’ detto che rinunceranno e che non dovranno attendere l’ultimo giorno, l’11 settembre, per prendere la decisione finale. Hanno detto no a malincuore, perche’ ora si ritroveranno pure cancellati della graduatorie, ricacciati indietro anche di vent’anni, costretti a ricominciare daccapo con le supplenze ‘brevi’. Il tutto, per non aver detto si’ ad una proposta di assunzioni ad una distanza proibitiva”.
Inoltre, l’anno parte con “100mila cattedre scoperte, una su 10: per evitare il ‘balletto’ dei docenti, il Miur indichi una data comune per la loro convocazione da graduatoria d’istituto”: lo chiede l’Anief in una nota, ricordando che “la riforma avrebbe dovuto soppiantarle, invece anche quest’anno verranno assegnate 7 mila cattedre al 31 agosto e 93mila cattedre al 30 giugno: però tutto ciò avverrà sempre in ordine sparso e su più fasi, con i precari ancora una volta divisi tra serie A e B”.
E questo avviene soprattutto perche’ il Governo non ha voluto, nonostante i posti vacanti, assumere anche i precari abilitati delle graduatorie di Istituto di seconda fascia: si tratta di una grave esclusione, che a meta’ piano di assunzione ha fatto perdere gia’ 10mila delle 48 mila assunzioni programmate dal Miur, a seguito della mancanza di docenti abilitati nelle GaE. Ci sono poi altri aspetti illogici da considerare. Perche’ non solo la scuola italiana continua ad abbondare di precari, ma esistono pure i precari di serie A e quelli di serie B. Quest’ultimi, sono tutti coloro che risultano collocati nelle graduatorie di Istituto e che anche quest’anno saranno costretti all’incertezza della nomina, a causa dell’ennesimo rinnovo delle posizioni, la cui pubblicazione definitiva tarda ad arrivare: una prassi che quest’anno si e’ resa necessaria per l’inserimento dei nuovi abilitati del secondo ciclo di TFA e sostegno”.