“Da sempre la Polizia Locale e i Comuni Italiani chiedono che venga riconosciuto in maniera formale lo status differenziato della vigilanza urbana, perchè oggettivamente lo stress, l’impegno e le esigenze che si vengono a maturare intorno alla categoria sono particolari”. Lo ha dichiarato Guido Castelli, Sindaco di Ascoli Piceno e Presidente Ifel, in occasione della presentazione del rapporto sulle attività della Polizia locale, tenutasi oggi a Bari nell’ambito della XXXIII Assemblea annuale Anci. “Contrattualmente invece il loro status è uguale a quello degli altri dipendenti comunali, in attesa di una norma che noi chiediamo e continuiamo a chiedere da tempo”. Il Sindaco evidenzia tre punti che potrebbero trovare soluzione immediatamente senza scomodare il Parlamento.
“Un primo elemento – prosegue Castelli – è quello di fare chiarezza su alcuni aspetti contrattuali che ancora oggi, generano incertezza su turni e lavori domenicali dei vigili. La Possibilità, inoltre di accedere velocemente e facilmente allo SDI della polizia, in modo che le attività investigative e di tutela della sicurezza urbana possano essere effettuati senza che i vigili vengano considerati figli di un Dio Minore. Infine la possibilità di utilizzare – conclude Castelli – il salario accessorio per remunerare aggiuntivamente le prestazioni che siamo costretti a chiedere loro, in quanto rappresentano il front office di tutta l’Amministrazione”.
Inoltre c’è una crescente domanda di sicurezza che coinvolge in misura sempre crescente anche i Sindaci. È questa la chiave di lettura del Rapporto nazionale ANCI sull’attività della Polizia Locale, presentato a Bari nel corso della XXXIII Assemblea annuale dell’ANCI (le amministrazioni premiate). Il rapporto evidenzia il potenziamento delle funzioni attinenti alla sicurezza urbana: aumentano negli anni le armi in dotazione; in 58 Comuni su 139 sono stati definiti accordi con altre Forze di Polizia o patti per la sicurezza; la formazione si è orientata principalmente sull’addestramento relativo ad uso delle armi, difesa, guida etcc; sono aumentati i controlli coordinati sul territorio e i conseguenti sequestri effettuati; aumentano i comuni che si sono dotati di regolamento relativo alla videosorveglianza. In 139 città italiane sono presenti 16.000 telecamere per la videosorveglianza.
La rilevazione del 2015, fa riferimento a 139 che corrispondono a circa 20 milioni di italiani. Rispetto al 2014 diminuiscono i rilievi realizzati per incidenti con lesioni e incidenti mortali aumentano gli interventi di educazione stradale nelle scuole per l’infanzia si conferma come principale causa di sanzione l’eccesso di velocità. Si rilevano in 139 Comuni ben 41.667 documenti ritirati e oltre 65.000 sanzioni per mancanza di copertura assicurativa.
Altra evidenza è la polifunzionalità degli operatori e dei dirigenti che giocano ruoli diversi: 86 Comuni su 139 mettono a disposizione il loro personale per svolgere servizi presso le Procure; i dirigenti sono anche responsabili di altri servizi (per es dalla Protezione Civile alle Attività Produttive e altro). Questa polifunzionalità richiede una continua specializzazione formalizzata anche con la costituzione di Nuclei specializzati, soprattutto per la gestione dell’attività di polizia amministrativa, stradale e giudiziaria: oltre il 90% dei Comuni dispone di questi nuclei specializzati