L’Inps ha messo in allerta il Governo, inviando una lettera al ministero del Lavoro e a quello dell’Economia
L’Inps ha messo in allerta il governo, inviando una lettera al ministero del Lavoro e a quello dell’Economia per fare presente che l’attuale contingenza economica sfavorevole danneggerà anche i pensionati, attuali e futuri.
Il tasso di capitalizzazione annuo relativo alla rivalutazione dei montanti contributivi del 2014, infatti, ha virato in territorio negativo, ed è pari a -0,1927 per cento. Ciò significa che il “tesoretto” contributivo accumulato negli anni dai lavoratori quest’anno va moltiplicato per un coefficiente inferiore allo zero, ovvero, invece che rivalutarsi, si svaluta.
Il fenomeno è ascrivile alla legge Dini del 1995, secondo cui le pensioni avrebbero dovuto seguire l’andamento del Pil degli ultimi 5 anni. Il persistere della crisi e, in particolare, la recessione degli ultimi due anni, determineranno assegni futuri più leggeri di quelli precedenti.
Per porre rimedio alla situazione, l’unica soluzione potrà consistere in una provvedimento urgente che sterilizzi in via temporanea gli effetti dell’agganciamento delle pensioni al Pil.
Se il meccanismo attuale restasse lo stesso, si verrebbe a creare un buco che lo Stato dovrebbe coprire, osserva la Ragioneria dello Stato. Servono coperture di circa 100 milioni.
L’Istat calcola ogni anno sulla variazione media del Pil nel quinquennio precedente. Tasso che, a causa della recessione, ora risulterebbe negativo (-0,1927%) e che quindi andrebbe a incidere negativamente sul monte dei contributi accumulato negli anni.
FONTE: CGIA Mestre