Ci sono diversi e importanti punti in arrivo nel Piano strutturale di bilancio del Governo per la Pa: ecco quali sono.
La Pubblica amministrazione italiana è pronta ad un profondo rinnovamento.
Al centro del nuovo Piano strutturale di bilancio 2025-2029, infatti, c’è la revisione dei limiti di età per il pensionamento.
Addio, quindi, all’obbligo di andare in pensione a 65 anni per i dipendenti civili e a 60 per i militari?
L’obiettivo è chiaro: trattenere in servizio le risorse più esperte e qualificate, favorendo un efficace passaggio di competenze alle nuove generazioni.
Come si legge nel documento: “Bisogna rivedere e superare l’obbligatorietà di ingresso in quiescenza dei dipendenti pubblici e del personale militare, rispettivamente fissata a 65 e 60 anni, definendo soluzioni che consentono un allungamento della vita lavorativa, consentendo alla Pa di trattenere le risorse a elevato know how e di consentire un efficace passaggio di consegne”.
Vediamo allora quali sono le principali novità.
Piano strutturale di bilancio del Governo: le novità previste per la Pa
Tra il 2025 e il 2026, l’azione sarà diretta a completare le iniziative del Pnrr, in tre direzioni principali: accesso alla Pa, semplificazione e miglioramento delle competenze.
Ecco gli obiettivi principali:
- Banca dati unificata: entro il 2026 sarà creata una banca dati unica per gestire le risorse umane di tutte le pubbliche amministrazioni, facilitando così il reclutamento e la mobilità del personale;
- Formazione continua: saranno potenziati i corsi di formazione per aggiornare le competenze dei dipendenti pubblici e prepararli alle nuove sfide della digitalizzazione;
- Nuovi percorsi di carriera: sarà introdotto un sistema di valutazione più rigoroso, che legherà la retribuzione e le prospettive di carriera alla performance individuale;
- Giovani in Pa: saranno favorite le assunzioni dei giovani, anche attraverso forme contrattuali come l’apprendistato;
- Lavoro agile: si promuoveranno modalità di lavoro più flessibili, per conciliare vita privata e professionale.
In questo modo, si punta ad una Pubblica amministrazione più moderna e semplificata, per poter dare anche migliori servizi a cittadini e imprese.
Nonostante le prospettive positive, la strada verso il rinnovamento della PA sarà lunga e complessa. Saranno necessarie importanti risorse economiche e una forte volontà politica per attuare le riforme previste. Inoltre, sarà fondamentale coinvolgere i dipendenti pubblici e i sindacati in un percorso di sinergia.
Ne riparleremo almeno tra 10/15 anni visti i tempi storici delle riforme in Italia……E SONO ANCHE FIN TROPPO OTTIMISTA 😉