I senatori del M5S hanno relazionato sulla situazione di 900 lavoratori con funzioni e mansioni ATA (amministrativo tecnico e ausiliario) di assistente amministrativo, in servizio presso le scuole statali di Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo e Sardegna, che, interessati dal decreto interministeriale, pur avendo ottenuto negli anni ulteriori incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, sono in attesa di essere stabilizzati. Ecco il testo della relazione:
col decreto interministeriale 20 aprile 2001, n. 66, il Ministro della pubblica istruzione, di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale e col Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, ha stabilito che i soggetti impegnati in progetti di lavori socialmente utili, che abbiano effettivamente maturato 12 mesi di permanenza in tali attività nel periodo che intercorre dal 1° gennaio 1998 al 31 dicembre 1999, e che abbiano svolto attività socialmente utili riconducibili in parte a funzioni di assistente amministrativo o tecnico nelle istituzioni scolastiche statali, fossero beneficiari di iniziative di stabilizzazione, mediante procedure introdotte dal medesimo decreto;
all’articolo 2, si precisa che “Al fine di creare stabile occupazione a decorrere dal 1° luglio 2001, con il coordinamento dei competenti Uffici Scolastici Regionali, i Dirigenti delle istituzioni scolastiche che attualmente utilizzano i soggetti di cui all’art. 1, affideranno agli interessati, in possesso dei requisiti richiesti, incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, nell’ambito delle funzioni di Assistente Amministrativo o Tecnico”;
considerato che:
ad oggi, sono circa 900 i lavoratori con funzioni e mansioni ATA (amministrativo tecnico e ausiliario) di assistente amministrativo, in servizio presso le scuole statali di Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo e Sardegna, che, interessati dal decreto interministeriale, pur avendo ottenuto negli anni ulteriori incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, sono in attesa di essere stabilizzati;
in particolare, il “Comitato lavoratori co.co.co. scuola, DM 66/2001” lamenta il fatto che ben 900 lavoratori lavorano da oltre 15 anni su “posto accantonato in organico” (50 per cento dei posti liberi), per 30 o 36 ore settimanali, sempre con la formula della contrattazione coordinata e continuativa, che li penalizza sotto diversi profili;
in particolare, sotto il profilo contributivo, tali lavoratori lamentano di non raggiungere il minimo necessario a fini previdenziali in quanto, su 12 mesi di lavoro, non tutti risultano essere coperti a fini pensionistici;
considerato inoltre che:
i lavoratori denunciano il continuo e progressivo depauperamento dello stipendio lordo, a seguito del progressivo aumento delle aliquote contributive, che negli anni sono passate dal 14 per cento all’attuale 32 per cento, senza che a questo abbia corrisposto alcun adeguamento dell’indennità percepita;
inoltre, nel corso degli anni, sono stati sempre esclusi da procedure concorsuali, che avrebbero potuto consentire la loro immissione nei ruoli della pubblica amministrazione,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
se non ritengano, per quanto di loro competenza, di attivarsi al fine di immettere i soggetti interessati nei ruoli della pubblica amministrazione, sia concedendo loro il passaggio dal tempo parziale al tempo pieno, sia trasformando le loro posizioni precarie in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.