Quali sono i diritti di una lavoratrice in gravidanza riguardo i permessi retribuiti? Ecco cosa dice la legge in merito.
Una lavoratrice in stato di gravidanza gode di precisi diritti, per poter tutelare la sua salute e quella del nascituro.
Tra questi c’è, ovviamente, il congedo di maternità obbligatorio, che viene anticipato, se l’attività lavorativa può compromettere la gravidanza, ma che solitamente inizia tra il settimo e l’ottavo mese.
Inoltre, ci sono i permessi retribuiti, di cui le lavoratrici incinte possono usufruire per potersi sottoporre a visite mediche ed ecografie.
Vediamo allora come funzionano.
Permessi retribuiti gravidanza: come funzionano
I permessi retribuiti per le lavoratrici in stato di gravidanza sono regolati dall’art.14 del Testo unico sulla maternità, che fissa i limiti e gli obblighi per la lavoratrice che li richiede.
Sono riconosciuti a tutte le lavoratrici incinte, a prescindere dal settore lavorativo, sia nel pubblico che nel privato. Nei contratti collettivi, però, possono essere presenti ulteriori permessi e trattamenti di miglior favore.
I permessi retribuiti possono essere richiesti per effettuare:
- Esami prenatali;
- Accertamenti clinici;
- Visite mediche specialistica.
Le visite possono essere effettuate in qualunque struttura sanitaria, sia pubblica che privata.
Permessi retribuiti gravidanza: durata e limiti
Il permesso retribuito per controlli prenatali è limitato al tempo necessario previsto dalla visita, quindi possono anche non durare l’intera giornata.
La durata include sia il tempo della visita e che quello impiegato per raggiungerla e per rientrare alla sede di lavoro.
Terminato il controllo, la lavoratrice è tenuta a rientrare a lavoro, ma se le tempistiche coincidono col proprio orario lavorativo, allora il permesso prevede l’assenza retribuita per l’intera giornata lavorativa.
Le lavoratrici non hanno limiti o un numero massimo di permessi, poiché non viene stabilito in nessuna norma. Perciò, la lavoratrice potrà richiedere tutti i permessi retribuiti che vuole, purché siano sempre per visite e controlli prenatali.
Permessi retribuiti gravidanza: come richiederli
Per poter richiedere un permesso retribuito per la gravidanza, occorre innanzitutto informare il proprio datore di lavoro della propria condizione, mediante certificato medico.
Dovrà, poi, procedere con un’apposita domanda (secondo le modalità concordate col datore di lavoro) e presentare la documentazione giustificativa che attesti la data e l’orario dei controlli.
Il datore di lavoro non può assolutamente rifiutarsi di concedere un permesso per la gravidanza, ma dovrà solamente controllare la documentazione coi dati relativi alla visita.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it