pensioni-minime-piu-alte-2024Il Governo sta attuando alcune modifiche al sistema previdenziale italiano, ma rimane in attesa di tempi migliori per riforme più strutturali: tuttavia le pensioni minime saranno più alte già dal 2024.


Secondo le ipotesi attualmente considerate dall’esecutivo si punta a rinnovare gli strumenti d’uscita anticipata dal lavoro, per coloro che hanno i requisiti, come Quota 103, che permette di andare in pensione con un’età di almeno 62 anni e 41 anni di contributi.

Rimane esclusa, per ora, la proposta dei sindacati (appoggiata anche da una parte della maggioranza) di andare in pensione con 41 anni di contributi, senza altre condizioni.

Questo perché il tasso di inflazione attuale non permetterebbe, purtroppo, troppi margini di intervento: per cui alcune ipotesi di riforma strutturale potrebbero non essere messe in pratica per l’anno prossimo.

Tuttavia una delle misure che avrà efficacia già dal 2024 sarà quella dell‘aumento delle pensioni minime.

Quali sono le pensioni minime?

Per “pensione minima” si intendono quegli assegni previdenziali che, all’interno del sistema pensionistico pubblico in Italia, ammontano all’importo minimo garantito per legge.

Il concetto è stato introdotto dalla Legge 638/1983 e si riferisce al sostentamento economico per le persone in condizioni più svantaggiate. In certi casi, infatti, alcuni cittadini potrebbero non avere una pensione che permette loro di poter vivere dignitosamente.

Per il 2023 la pensione minima ammonta a 563,73 euro, rivalutata con un aumento mensile di 38,35 euro rispetto ai precedenti 525,38 euro del 2022.

A partire dal 2024 pensioni minime più alte

Ma nello specifico a quanto corrisponderà questo annunciato rialzo?

L’intenzione sarebbe quella di poterle portare tra a qualche anno anche a 1000 euro al mese: ma, per il momento, si punta almento per l’anno prossimo a cifre più “realistiche”.

Le rivalutazioni già previste dalla legge di bilancio 2023

L’aumento delle pensioni di base è stato già implementato nel biennio 2023-2024 in virtù della più recente legge di Bilancio.

Questo testo ha garantito un incremento temporaneo delle pensioni corrisposte agli aventi diritto con assegni inferiori al minimo previsto dall’Inps.

Per il prossimo anno, le previsioni indicano un ulteriore adeguamento, che terrà conto dell’evoluzione dell’indice dei prezzi al consumo.

Con un’aspettata crescita dell’inflazione all’8,1% e un ulteriore adeguamento del 5,5% a causa dell’aumento dei costi di vita, le pensioni di base potrebbero avvicinarsi alla soglia dei 600 euro al mese.

Tenendo conto dell’incremento temporaneo del 2,7% già pianificato per il prossimo anno, si potrebbe facilmente raggiungere un importo mensile di 615 euro, senza ulteriori impatti sul bilancio statale.

Si lavora a ulteriori incrementi

Forza Italia, sotto la guida di Antonio Tajani, si è già impegnata a incrementare l’ammontare delle pensioni di base a 700 euro o, almeno, a un valore compreso tra 650 e 670 euro, entro il prossimo anno.

Tuttavia, raggiungere i 700 euro per i pensionati più anziani implicherebbe un costo aggiuntivo di circa 400 milioni di euro nel 2024. Anche se questa cifra non è proibitiva, il clima economico attuale richiede una gestione oculata, e potrebbero sorgere resistenze.

Vedremo dunque se entro la fine dell’anno, all’interno del progetto della nuova legge di bilancio, questa proposta sarà portata avanti o si arenerà di fronte alla necessità di maggiori coperture economiche.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it