Pensioni Donne con figli nel 2019: una proposta della Lega punta ad un ulteriore sconto per ogni figlio riservato alle madri che devono andare in Pensione.
Prosegue la pioggia di emendamenti al decreto legge Rdc e quota 100: dopo la proposta di un anno di servizio civile obbligatorio per chi chiede il Reddito di Cittadinanza, la Lega avanza anche un emendamento su Quota 100 proponendo di anticipare la pensione per le mamme rispetto all’età standard.
Sulle pensioni, la Lega chiede infatti quattro mesi di anticipo per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi, alle lavoratrici madri per l’accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata e uno sconto rafforzato per le madri con figli disabili. I Cinque Stelle aspirano, invece, al taglio delle pensioni dei sindacalisti, con la revisione del conteggio dei contributi figurativi negli anni di aspettativa per attività sindacale e il progressivo ricalcolo contributivo dell’assegno per chi già percepisce un trattamento pensionistico secondo il vecchio sistema retributivo.
Sul Reddito di cittadinanza, un altro emendamento della Lega chiede che il bonus bebè e il buono nido non vadano sommati alle entrate familiari nelle domande per il sussidio e nella determinazione del reddito di cittadinanza spettante al nucleo familiare.
L’iter intanto continua
Prosegue intanto, in Commissione Lavoro alla Camera l’esame del DL 4/2019 che contiene le norme sul Reddito di cittadinanza e Quota 100. Si è concluso ieri il primo ciclo di audizioni offerto dai deputati ai rappresentanti delle parti sociali ed istituzioni, i lavori continueranno la prossima settimana quando la Commissione Lavoro inizierà a vagliare le proposte emendative formulate dai gruppi politici di maggioranza ed opposizione.
Tra le circa 800 proposte di modifica, sempre da parte del Carroccio trova spazio la richiesta di maggiore attenzione nella distribuzione del reddito e della pensione di cittadinanza ai disabili e alle famiglie numerose. Spicca anche una proposta di modifica che riconoscerebbe la pensione di cittadinanza agli ultra 67/enni che convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o non autosufficienza ancorchè quest’ultima non abbia compiuto l’età di 67 anni. Per i nuclei numerosi, o con disabili, si punta invece a rivedere la scala di equivalenza.
Per questi, come per altri emendamenti, la questione centrale restano le coperture.