Il decreto legge sulla rivalutazione delle pensioni (decreto legge 65/2015) ha ricevuto il primo via libera da parte dell’Aula della Camera. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, deve essere convertito in legge entro il 20 luglio a pena di decadenza e contiene diverse migliorie al testo governativo frutto del confronto parlamentare avvenuto in Commissione Lavoro.
La novità principale è il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali con un miliardo e 20 milioni di euro in più per la cassa integrazione in deroga (la dotazione iniziale era di 700 milioni). Salgono anche le risorse per i contratti di solidarietà: la Commissione, in accordo con il Governo, ne ha aggiunti complessivamente altri 220 milioni (150 milioni per il tipo A e 70 milioni per il tipo B) ai 70 milioni (per il solo tipo B) già stanziati dal Governo. Complessivamente le risorse passano da 70 a 290 milioni a cui bisogna aggiungere altri 5 milioni per la cassa in deroga per il settore della pesca.
Altra novità è un freno al recupero della mancata svalutazione del montante contributivo per quest’anno a valere sui lavoratori che andranno in pensione il prossimo anno. Il decreto legge attualmente in vigore ha previsto che, in ogni caso, il coefficiente non possa essere inferiore a uno, salvo recupero sulle rivalutazioni successive. L’emendamento approvato in Commissione ha previsto, invece, che, in fase di prima applicazione, cioè, appunto, nel passaggio tra il 2014 e il 2015, non si effettui il recupero e che il coefficiente di rivalutazione per il 2015 mantenga il proprio valore. La correzione apportata dalla Commissione stanzia 80milioni per scongiurare questo effetto e salvare, pertanto, anche le prestazioni di chi andrà in pensione nel 2016.
Da segnalare anche l’inserimento di un’interpretazione autentica di un comma della legge di stabilità 2015, che garantisce un’applicazione corretta alla norma approvata allora per consentire l’accesso al pensionamento a centinaia di lavoratori esposti all’amianto, ai quali erano stare revocate immotivatamente le certificazioni.
Confermate invece le misure per rispondere alla sentenza della Consulta, che ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo Inps, per gli anni 2012-2013. Nello specifico la rivalutazione, per i pensionati coinvolti nel blocco, sarà pari al 40% per i trattamenti pensionistici di importo complessivo da tre a quattro volte il trattamento minimo inps; del 20% per i trattamenti pensionistici di importo complessivo da quattro a cinque volte il trattamento minimo lnps; del 10% per i trattamenti pensionistici di importo complessivo da cinque a sei volte il trattamento minimo Inps. Nulla sarà erogato alle pensioni superiori a 6 volte il minimo. In sostanza gli interessati troveranno con la liquidazione del rateo di Agosto una somma oscillante tra i 350 e i 1000 euro (lordi), ed un assegno piu’ elevato sempre da Agosto, rispetto al valore attuale, di pochi euro al mese. L’assegno poi crescerà una seconda volta, dal 1° gennaio 2016 di una ulteriore manciata di euro al mese.
Da segnalare anche una misura contro i vitalizi dei politici. Si precisa che i vitalizi corrisposti per incarichi elettivi saranno cumulati ai trattamenti previdenziali come principio generale e costituiranno soglia per far scattare la perequazione.