Pensioni dei giovaniDurante l’incontro tra governo e sindacati, si è discusso della pensione dei giovani: ecco di cosa si tratta.


Ieri, 11 luglio 2023, si è tenuto al Ministero del Lavoro un incontro tecnico tra l’Osservatorio sulla spesa previdenziale e le parti sociali.
Al centro della discussione c’è stata la pensione di garanzia per i giovani.

Si è trattata di una discussione perlopiù tecnica, senza entrare nel dettaglio delle misure da inserire nella Legge di Bilancio 2024.
I sindacati hanno mostrato posizioni differenti dopo l’incontro: Cgil e Uil si sono detti insoddisfatti, mentre per la Cisl è bene che se ne discuta.

Ecco cos’è stato detto.

Pensioni dei giovani: quale sarà il futuro per i lavoratori?

Il tema principale dell’incontro è stato il raggiungimento di una pensione adeguata per i lavoratori che oggi sono giovani.
Come affermato dalla Uil:

“Bisogna pensare da subito alle future pensioni. La precarietà dei rapporti di lavoro di questi anni ha generato buchi di contribuzione previdenziale che, se non sanati, condanneranno queste generazioni a pensioni molto basse”.

Il tema dei 41 anni di contributi sarà superato dal fatto che pochissimi lavoratori potranno raggiungere periodi contributivi così lunghi, a causa della precarietà dei contratti di lavoro. Per questo, diventa centrale la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia, per chi ha un importo pari ad almeno 2,8 volte il minimo e i contributi versati interamente col calcolo retributivo.

Per i trentenni di oggi, l’orizzonte della pensione sarà a 70 anni, calcolando anche l’aumento delle aspettative di vita. Per questo, si punta a rendere possibile l’anticipo di tre anni ad una fascia più ampia.

Secondo il simulatore dell’Inps Pensami, una persona nata nel 1990 potrebbe andare in pensione di vecchiaia a 70 anni, con 20 anni di contributi o in pensione anticipata con 45 anni di età e nessun vincolo di età.

Pensioni dei giovaniPensione dei giovani: la risposta dei sindacati

La segretaria confederale della Cgil, Laura Ghiglione, ha parlato di “incontro imbarazzante” col Governo, poiché non sono stati forniti dati sulla situazione previdenziale e non è stata data alcuna risposta alle richieste dei sindacati.

Ha inoltre detto:

“I componenti dell’Osservatorio sulla spesa previdenziale ci hanno chiesto di esporre le nostre proposte ma non avevano alcun dato. La ministra non c’era. È il quarto incontro che facciamo sulla previdenza e siamo ancora a zero. Siamo insoddisfatti. La ministra ci dica cosa intende fare”.

Sulla stessa linea la Uil e il segretario confederale Domenico Proietti ha sottolineato che:

“i rappresentanti del ministero non avevano il mandato a dare risposte alle proposte già illustrate dai segretari generali nei due incontri avvenuti a gennaio e giugno con il ministro Calderone”.

La Cisl, invece, ha valutato positivamente l’incontro, perché “rimette in moto il confronto sulla materia”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it