pensione-coefficienti-capitalizzazione-2019Pensione, i Coefficienti di Capitalizzazione 2019 per rivalutare i contributi versati dal lavoratore e calcolare il montante individuale.


Il coefficiente di capitalizzazione è quel valore, nel sistema contributivo, che deve esser utilizzato ogni anno per rivalutare il montante contributivo accumulato dal lavoratore. Ai contributi che il lavoratore ed il datore di lavoro versano agli Istituti previdenziali, nel sistema di calcolo contributivo, viene infatti riconosciuta una rivalutazione annuale collegata all’ andamento del Prodotto Interno Lordo (Pil). La rivalutazione è pari alla media delle variazioni del Pil nell’ ultimo quinquennio e viene comunicata ad inizio di ogni anno dall’Istat e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il coefficiente viene applicato ai contributi versati, rivalutati ed accantonati al primo giorno dell’ anno, con esclusione dei contributi versati l’anno precedente e quello di uscita del lavoratore che, quindi, non ricevono alcuna rivalutazione.

Tasso di Capitalizzazione

Il tasso di capitalizzazione è uno dei fattori che incide, al pari della carriera lavorativa e dell’età di pensionamento, come si può intuire, sull’entità dell’assegno che sarà erogato al futuro pensionato. Meno cresce l’economia italiana, minore sarà il tasso di capitalizzazione, più basso sarà l’assegno pensionistico conseguibile a parità degli altri parametri che concorrono alla determinazione dell’assegno (età di uscita e carriera lavorativa). A queste regole sono esposti soprattutto i giovani, coloro cioè che sono entrati nel mondo del lavoro dopo il 1995, che hanno tutto l’assegno determinato con il sistema contributivo o coloro che optano per la liquidazione della pensione interamente con le regole di calcolo contributive. Mentre incide in misura marginale per i lavoratori più anziani che, come noto, vedono l’applicazione del sistema contributivo limitato alle sole anzianità maturate dopo il 2011.

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La tavola sottostante mostra il coefficiente di capitalizzazione ed il relativo tasso di capitalizzazione del montante contributivo ordinato per anno di decorrenza della pensione dopo le recenti modifiche apportate dal recente decreto legge 65/2015. Il decreto ha, infatti, congelato la svalutazione nell’anno 2014 dopo che, per la prima volta dall’introduzione del sistema contributivo, la media della variazione quinquennale del Pil è risultata negativa determinando, pertanto, il rischio di una svalutazione del montante contributivo maturato. In tale circostanza, il montante contributivo non deve essere svalutato applicando, pertanto, un tasso di rivalutazione neutro, pari ad 1.

Rivalutazione del montante

Per calcolare una pensione avente decorrenza nell’anno 2019 si dovrà, pertanto, rivalutare il montante complessivo versato alla data del 31 dicembre 2017 per il tasso corrispondente esposto nella tabella (1,013478). Mentre i contributi versati nell’anno 2018 e in parte dell’anno 2019 non devono essere oggetto di alcuna rivalutazione. Si ricorda che questo tasso si applica solo alle quote di pensione determinate con il sistema contributivo. E non vanno confusi con i coefficienti di rivalutazione delle retribuzioni che, invece, si applicano per rivalutare le retribuzioni percepite dal lavoratore nelle pensioni calcolate con il sistema retributivo.